sabato 1 dicembre 2018
A darne notizia il figlio George W. Bush. Fu presidente dal 1989 al 1993, dopo due mandati da vicepresidente con Reagan. Il cordoglio di Trump, Obama, Clinton
(Ansa)

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A 94 anni è morto l'ex presidente degli Stati Uniti, George H.W. Bush. A darne notizia il figlio George W. Bush con un comunicato stampa. «Io, Jeb, Neil, Marvin e Doro siamo addolorati nell'annunciare che, dopo 94 anni di vita, nostro padre è morto», ha scritto George W. Bush. «È stato un uomo di grande carattere ed il miglior padre che un figlio possa desiderare».

Bush è stato presidente degli Stati Uniti dal 1989 al gennaio 1993, quando lasciò il passo a Bill Clinton che lo sconfisse alle presidenziale del 3 novembre 1992. La morte del 41esimo presidente Usa arriva pochi mesi dopo il decesso della moglie Barbara, avvenuto lo scorso 17 aprile, con il quale era sposato da 73 anni. Negli ultimi anni di vita si era ammalato di Parkinson che lo aveva costretto a muoversi tramite una sedia a rotelle. Nonostante ciò nel giorno del suo 90esimo compleanno aveva deciso di regalarsi un lancio con il paracadute.

«Con la sua autenticità, la sua arguzia disarmante ed il suo incrollabile impegno nella fede, nella famiglia e nella nazione il presidente Bush ha ispirato generazioni di suoi compatrioti americani». Così il presidente Usa, Donald Trump, in una nota ricorda George H.W. Bush. «Melania ed io ci uniamo alla nazione in lutto», aggiunge Trump ricordando «l'impassibile leadership» con la quale ha condotto il paese nei giorni della fine della Guerra Fredda.

«L'America ha perso un patriota e un suo umile servitore», ha sottolineato invece Barack Obama rendendo omaggio al politico repubblicano. La moglie Michelle lo ha invece lodato per il suo contributo nel «mettere fine alla Guerra Fredda senza neanche sparare un colpo di arma da fuoco». Bill Clinton, infine, ha spiegato come la sua amicizia con l'ex presidente, dal lui sconfitto nella corsa alla Casa Bianca a fine 1992, sia «fra i doni più cari che la vita mi ha regalato».

Dopo essere stato per otto anni vice di Ronald Reagan, il texano Bush era salito alla Casa Bianca come 41esimo presidente. Nel 2001 è stato il secondo presidente degli Stati Uniti dopo John Adams a vedere il figlio eletto alla stessa carica. Soprannominato "Bush 41", era l'ex capo di stato americano più anziano ancora in vita.

Fu lui a firmare la fine della Guerra Fredda

George H. W. Bush fu l'uomo che firmò la fine della Guerra Fredda. Due mandati da vicepresidente al fianco di Ronald Reagan e un solo mandato presidenziale, i 12 anni di Bush Senior alla Casa Bianca furono quelli che segnarono la fine del lungo conflitto a distanza con l'Unione Sovietica. Il primo passo fu l'avvio, deciso da Reagan, delle trattative con l'Urss per la limitazione degli arsenali nucleari, lo Start che fu firmato da Bush e Gorbaciov il 31 luglio 1991 e seguito dallo Start II (che limitava i missili a testata multipla) firmato da Bush in chiusura di mandato, il 3 gennaio 1993.

La presidenza Bush prese avvio in un anno cruciale per i rapporti fra Occidente e Paesi comunisti. L'Urss era in piena crisi economica e il 15 febbraio di quell'anno completò il ritiro dall'Afghanistan. Il colosso sovietico stava accelerandola caduta. In primavera, ci furono elezioni libere in Cecoslovacchia e nella Germania dell'Est, sulla scia di quanto avveniva in Polonia con il movimento Solidarnosc (nel 1983 Lech Walesa fu insignito del Nobel per la Pace) che si avviava a compiere 10 anni.

Il 3-4 giugno 1989, il mondo conobbe in tv la rivolta cinese, culminata nella strage di piazza Tienanmen. E il 4 giugno 1989 moriva l'ayatollah Ruhollah Khomeini che da 10 anni guidava l'Iran tornato sotto la guida religiosa. E sempre nell'89, l'aumento della produzione petrolifera dell'Arabia Saudita abbatté il prezzo del petrolio, principale fonte di ricchezza dell'Urss, Paese esportatore: per l'economia sovietica fu quasi il colpo di grazia.

Il 9 novembre 1989, con lo scivolone in una conferenza stampa di Gunter Schabowski, ministro della Propaganda della Ddr, fu annunciata la libertà di circolazione e il Muro di Berlino fu varcato da decine di migliaia di persone.

La caduta del Muro (demolito definitivamente due anni dopo)fu la materializzazione della fine della contrapposizione dei blocchi. Nel vertice di Malta del 3 dicembre 1989 Mikhail Gorbaciov e George H. W. Bush dichiararono la fine della Guerra Fredda.

Il presidente americano si trovò a gestire la transizione del mondo verso uno scenario completamente nuovo. In modo violento, come la cacciata e l'uccisione di Nicolae Ceausescu in Romania nel dicembre 1989, o democratico come l'elezione di Lech Walesa alla presidenza della Polonia che nel dicembre 1990 si insediò al posto del generale Wojciech Jaruzelski il Blocco dell'Est si sgretolò.

Nel 1991, il giorno di Natale, l'atto finale: la bandiera rossa dell'Urss fu ammainata e sostituita dal tricolore di una Russia ora alla guida di una Confederazione degli Stati Indipendenti.

Poi tra il 1990 e il 1991, Bush costruisce e guida la coalizione per liberare il Kuwait occupato da Saddam Hussein e sconfiggere militarmente l'Iraq nel febbraio del 1991.

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