venerdì 11 ottobre 2019
Gli esperti di estremismo di destra, Sundermeyer e Angeli: un neonazista che cercava un pubblico internazionale, c'è escalation di violenza razzista
Il capo dello Stato tedesco Steinmeier al cimitero ebraico di Halle (Ansa)

Il capo dello Stato tedesco Steinmeier al cimitero ebraico di Halle (Ansa)

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L'uomo che ha attaccato la sinagoga di Halle, in Germania, ha confessato il suo crimine ed ha ammesso di aver agito spinto da movente antisemita e ideologia di estrema destra.

«Un terrorista neonazista tedesco, ma che si rivolgeva a un pubblico internazionale». Così l’esperto di estremismo di destra, Olaf Sundermeyer, ha definito Stephan Balliet, il 27enne tedesco autore dell’attentato di Halle. «Stiamo parlando di un giovane isolato, descritto anche dai suoi conoscenti e familiari schivo e isolato. Dedicava molto tempo ai videogiochi ma anche alla navigazione su Internet».

E proprio sul Web, secondo Sundermeyer, l’attentatore si sarebbe avvicinato «a quello che ormai può esser definito un estremismo di destra internazionale che si basa su prinicipi e idee condivise da estremisti attraverso il Web e i socialmedia in tutto il mondo. Dalla Germania agli Usa alla Nuova Zelanda». Idee che fanno facilmente breccia nelle personalità di giovani disadattati come Balliet, descritto da suo padre come un «ragazzo che non era mai in pace con né con sé né con il mondo».

Balliet, che viveva solo con la madre, già il primo ottobre aveva pubblicato sul Web un suo manifesto delirante in lingua inglese: «Un documento con cui voleva ottenere un consenso internazionale. Anche nei video pubblicati su Internet parla in inglese e non in tedesco affinché più persone possano capire ciò che dice». Ma oltre alla radicalizzazione sul Web è probabile che il 27enne avesse contatti diretti con altre persone che facevano parte di movimenti neonazisti nel Land della Sassonia Anhalt.

«In Germania, soprattutto nei Länder, orientali stiamo assistendo da anni a una preoccupante escalation di violenza di matrice razzista e antisemita. Finora, evidentemente, è stato fatto troppo poco soprattutto dal governo federale», sottolinea Oliviero Angeli, docente italiano all’Università di Dresda, esperto di migrazioni e di estremismo di destra.

«Nei Länder orientali in questi ultimi anni l’immigrazione è stato il tema che più ha occupato e preoccupato la politica e l’opinione pubblica, facendo passare quello della diffusione dell’estremismo di destra in secondo piano», prosegue Angeli. Che rileva anche un processo di assuefazione in atto in molte comunità della Germania orientale: «Ormai si dà per scontato che molti giovani siano neonazisti. Il rischio è che ormai la situazione in alcune località sia fuori controllo». «La gente in Sassonia, ma anche in Sassonia-Anhalt, ora si aspetta degli interventi decisi da parte del mondo politico – conclude Angeli –. Nei prossimi giorni credo che si terranno manifestazioni contro l’estremismo di destra».

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