giovedì 20 febbraio 2020
Entrambi ultraottantenni. Per i 35 italiani è arrivato l'aereo con personale dello Spallanzani: saranno sottoposti al test e rimpatriati, in isolamento o in biocontenimento. Un morto in Sud Corea
La nave da crociera Diamond Cruise

La nave da crociera Diamond Cruise - Reuters

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Due persone contagiate dal coronavirus a bordo della Diamond Princess, la nave da crociera attraccata a Yokohama in Giappone con 3.700 persone a bordo, sono decedute in ospedale: lo riferisce il ministero della Salute giapponese. Si tratta di una coppia di giapponesi, un uomo di 87 anni e una donna di 84. Sale così a tre il numero delle vittime di Covid-19 in Giappone. Sulla nave in questione si è registrato il maggior numero di casi al di fuori della Cina, con 621 persone risultate positive ai test.

Per i cinquecento passeggeri sbarcati ieri l'incubo è finito. Gli altri, tra cui 35 italiani (una decina di turisti e 15 membri dell'equipaggio tra cui il comandante), iniziano a vedere la luce in fondo al tunnel dopo essere rimasti imprigionati due settimane sulla nave. Un luogo diventato una trappola galleggiante dove i contagi da coronavirus continuano ad aumentare giorno dopo giorno, anche a causa di misure di precauzione ritenute insufficienti dagli esperti.

Due medici dello Spallanzani per gli italiani sulla nave

Partito martedì sera da Ciampino, è arrivato ieri a Tokyo l'aereo Falcon con il team medico incaricato di sottoporre gli italiani ai test per escludere l'infezione. Nello staff inviato in Giappone anche due medici dello Spallanzani di Roma, un'anestesista e un'infettivologa. Chi risulterà negativo potrà sbarcare già oggi dalla nave, per rientrare a casa in serata con un secondo aereo, un Boeing dell'Aeronautica Militare partito ieri dall'Italia. Il volo dovrebbe riportare in patria, oltre a una trentina di italiani, anche 27 cittadini di altri Paesi dell'Unione Europea. Bruxelles ha attivato il meccanismo di protezione civile per cofinanziare i voli italiani.

Una volta atterrati all'aeroporto militare di Pratica di Mare, gli evacuati dalla Princess saranno sottoposti alla consueta quarantena di 14 giorni, il periodo ritenuto necessario dai medici per escludere la presenza della malattia. Per i primi giorni saranno trattenuti nella stessa struttura militare di Pomezia, poi saranno trasferiti al centro olimpico della Cecchignola. Da lì, nel frattempo, dovrebbero uscire gli altri italiani fatti rientrare nei giorni scorsi da Wuhan, la città cinese epicentro dell'epidemia. Ma prima di fare entrare altre persone, saranno necessari un paio di giorni per bonificare la struttura.

Sarà rimpatriato in biocontenimento l'italiano positivo al test

Un terzo volo dovrebbe partire in un momento successivo per riportare a casa il passeggero italiano risultato contagiato dal virus a bordo della Diamond Princess. Si tratterà di un aereo di biocontenimento, stessa tipologia di quello impiegato perriportare a casa nei giorni scorsi Niccolò, il diciassettenne friulano che era rimasto bloccato a Wuhan. Se dagli screening medici dovessero risultare altre persone contagiate, saranno riportate a casa con lo stesso volo.

Il comandante resterà a bordo, con 4 membri dell'equipaggio

A bordo resteranno sicuramente cinque italiani membri dell'equipaggio, tra cui il comandante Gennaro Arma. Una volta sbarcati tutti i passeggeri, anche per loro scatterà una quarantena di 14 giorni nelle cabine della nave. La procedura per far scendere a terra le persone durerà fino a venerdì, mano a mano che saranno resi noti gli esami dei laboratori. I test medici sono stati condotti su tutti i circa 3.200 passeggeri. Il periodo di quarantena a bordo era iniziato il 5 febbraio, dopo che una persona sbarcata a Hong Kong era stato trovata positiva al coronavirus.

Roma, migliora la coppia cinese. Stanno bene i 2 italiani

«La coppia di cittadini cinesi provenienti dalla città di Wuhan, casi confermati di Covid-19, continua a essere ricoverata nel nostro Istituto. Le condizioni cliniche della coppia sono in continuo e progressivo miglioramento» recita il bollettino medico dello Spallanzani. «I due giovani italiani attualmente ricoverati continuano a essere in ottime condizioni di salute e di umore» prosegue in merito alle condizioni di Niccolò, il 17enne di Grado bloccato per due volte in Cina a causa della febbre e risultato negativo ai test, e del giovane ricercatore proveniente dalla Cecchignola e positivo al virus.

Il ministro della Salute alla Cecchignola

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, oggi ha incontrato i 55 italiani che hanno terminato la quarantena alla Cecchignola. "Ci tenevamo ad esseri qui per abbracciarli a nome del governo e degli italiani - ha detto-. Lo Stato ha fatto fino in fondo la sua parte. Abbiamo fatto la scelta giusta della quarantena. Abbiamo tutelato il diritto alla salute dei nostri concittadini. Da questo momento possono archiviare un'esperienza per loro molto significativa e toccante".

"Siamo gli unici italiani 'virus free'. Al giovane positivo allo Spallanzani faccio tanti auguri. E agli altri italiani che arriveranno nei prossimi giorni qui in quarantena dico che sono in una botte di ferro". Lo ha detto Paolo, 50 anni di Modena, tra gli italiani che hanno terminato la quarantena, non appena uscito dalla città militare della Cecchignola a Roma.

Negativo l'uomo di Sanremo sbarcato in Cambogia

Può tirare un sospiro di sollievo il marittimo sanremese sbarcato in Cambogia nei giorni scorsi dall'altra nave da crociera finita al centro delle cronache, la Westerdam, su cui viaggiava almeno una persona contagiata, una cittadina statunitense. L'uomo, che si era messo in isolamento volontario a casa sua, è stato sottoposto al test per il virus su decisione del ministero della Salute ed è risultato negativo.

In Cina più guariti che nuove vittime

Dalla Cina arrivano, finalmente, notizie di speranza. Sono crollati a 349 i nuovi casi di contagio ieri, il minimo dalla fine di gennaio. Il giorno precedente erano stati 1.749. E per la prima volta il numero dei guariti ha superato quello delle vittime. Il crollo, spiegano dalla Commissione sanitaria nazionale, è in parte legato alla nuova modifica dei criteri diagnostici nella provincia di Hubei, epicentro dell'epidemia. Prima venivano considerati tutti i casi di pazienti con polmonite anche se non positivi al test del coronavirus. Il totale dei casi in Cina è dunque arrivato a 74.576 mentre il numero dei morti è salito a 2.118, con 114 nuovi decessi nella giornata di ieri di cui 108 nella provincia di Hubei.

Una vittima in Corea del Sud. Contagi in Iran

Fuori dalla Cina, il Paese con il maggior numero di nuovi casi è la Corea del Sud, dove ieri ne sono stati registrati altri 31, portando il numero complessivo a quota 104. C'è anche una vittima: si tratta di un uomo di 63 anni, deceduto in un ospedale di Cheongdo.

Tre nuovi casi anche in Iran, due a Qom e uno ad Arak: salgono così a 5 i contagiati nella Repubblica islamica. A Qom scuole e università oggi sono rimaste chiuse e i media segnalano la presenza di militari, che avrebbero bloccato alcune strade e isolato l'area intorno a un ospedale, mettendo di fatto in quarantena almeno parte della città.

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