sabato 16 settembre 2017
Ieri l'ennesimo test missilistico, sopra il Giappone. Dura condanna del Consiglio di sicurezza dell'Onu, riunito d'emergenza. Nuove sanzioni dalla Ue
Kim Jong-un assiste al lancio del nuovo missile intercontinentale (Ansa)

Kim Jong-un assiste al lancio del nuovo missile intercontinentale (Ansa)

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Il leader nordcoreano Kim Jong Un ha dichiarato che la Corea del Nord completerà il programma nucleare nonostante le sanzioni dell'Onu. Lo fa sapere Pyongyang. L'obiettivo, ha poi aggiunto, è quello di «stabilire l'equilibrio delle forze con gli Stati Uniti affinché i loro governanti non osino più parlare di opzioni militari con la Corea del Nord». Le dichiarazioni di Kim arrivano all'indomani di un nuovo test missilistico nordcoreano.

Parlando ieri notte nella base aerea militare di Andrews, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto: «L'America e i nostri alleati non si faranno intimidire, difenderemo i nostri popoli e la nostra civiltà da chi osa minacciare il nostro stile di vita. Questo comprende il regime della Corea del Nord che ancora una volta ha mostrato il suo profondo disprezzo per i suoi vicini e l'intera comunità mondiale». «Sono ancora più fiducioso che mai - ha concluso - nel fatto che le nostre opzioni contro questa minaccia sono effettive e travolgenti».

Il nuovo test missilistico nordcoreano

La Corea del Nord ha lanciato venerdì un missile balistico intercontinentale che ha sorvolato il Giappone finendo poi nell'Oceano Pacifico. Lo riferiscono funzionari sudcoreani e giapponesi, aggiungendo che il missile è finito a circa 2mila chilometri a est dell'isola di Hokkaido. Il missile ha raggiunto un'altitudine di circa 770 chilometri percorrendo in circa 19 minuti una distanza di 3.700 chilometri, sufficiente per raggiungere l'isola di Guam, territorio statunitense che si trova a 3.400 chilometri dalla Corea del Nord. L'esercito statunitense ha dichiarato poco dopo il lancio di avere individuato un missile balistico a medio raggio, sostenendo, tuttavia, che questo non rappresentava una minaccia per l'America del Nord.

Una lunga escalation di tensione

Quello lanciato venerdì 15 settembre è il secondo missile balistico nord-coreano che, in meno di tre settimane, sorvola l'isola giapponese di Hokkaido, la più settentrionale. Il missile precedente, quello del 28 agosto, un Hwasong-12, aveva avuto una gittata di circa 2.700 chilometri, volando a un'altitudine di circa 550 chilometri e si era spezzato in tre parti nel Mare del Giappone. Ed è di pochi giorni fa - il 3 settembre - il sesto test nucleare nordcoreano, che secondo alcuni esperti, anche americani, ha fatto esplodere una bomba all'idrogeno, provocando un terremoto di una intensità superiore alla magnitudo sei della scala di Richter.

La condanna del Consiglio di Sicurezza dell'Onu

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, in una riunione d'emergenza su richiesta degli Stati Uniti e del Giappone, ha condannato «fortemente» il lancio del missile della Nord Corea e le «azioni oltraggiose» di Pyongyang, chiedendo che vi «ponga immediatamente fine». I Quindici in una dichiarazione al termine della riunione di venerdì al Palazzo di Vetro hanno «espresso la loro grave preoccupazione che la Nord Corea mini deliberatamente la pace e la stabilità regionale, causando gravi timori per la sicurezza in tutto il mondo». «Tali azioni - hanno detto - non sono solo una minaccia per la regione ma per tutti gli Stati membri».

«È di vitale importanza che la Corea del Nord mostri immediatamente un sincero impegno alla denuclearizzazione attraverso azioni concrete, e mostri l'importanza di lavorare per ridurre le tensioni nella penisola e altrove» chiedono i membri del Consiglio di Sicurezza Onu in una dichiarazione. «Tutti i membri delle Nazioni Unite - ricordano i Quindici - devono attuare pienamente e immediatamente tutte le risoluzioni del Cds e in particolare la 2.375 e la 2.371».

La Corea del Sud: possiamo distruggerli

Il Paese più preoccupato è però la Corea del Sud, dove è stata convocata una riunione urgente del Consiglio di sicurezza nazionale. Sempre venerdì, nel Mar del Giappone, erano in corso manovre della marina sudcoreana, secondo fonti di Seul. Manovre che potrebbero aver spinto Kim Jong-un ad anticipare il nuovo test. Il presidente sudcoreano, Moon Jae-in, ha dichiarato che la Corea del Sud possiede una capacità di fuoco in grado di distruggere la Corea del Nord «in modo irrecuperabile», aggiungendo che il dialogo con Kim Jong-un è «impossibile in una situazione come questa».

Le minacce di Pyongyang al Giappone

Poche ore prima del lancio la Corea del Nord, attraverso la sua agenzia di stampa ufficiale, aveva minacciato direttamente il Giappone. «Le quattro isole dell'arcipelago (giapponese) dovrebbero essere affondate da (una nostra) bomba atomica», aveva dichiarato la commissione nordcoreana per la pace nel Pacifico asiatico, aggiungendo: «Il Giappone non deve più esistere accanto a noi».

L'Unione Europea inasprisce le sanzioni contro la Corea del Nord

L'Unione Europea allinea le proprie sanzioni in vigore nei confronti della Corea del Nord alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Il Consiglio Ue ha aggiunto tre soggetti, il Dipartimento dell'Agitazione e della Propaganda, la Commissione Militare Centrale del Partito dei Lavoratori di Corea e il Dipartimento per l'Organizzazione e la Guida, oltre a una persona, alla lista di coloro che sono soggetti al congelamento dei beni e a restrizioni di viaggio.

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