venerdì 21 agosto 2020
Il provvedimento era nell’aria: il fratello ha ceduto alla sorella minore, Yo-jong, alcune cariche trasformandola nella numero due del regime. Per gestire le trattative con gli Usa
Il potere della coppia: Kim Jong-un e la sorella Yo-jong

Il potere della coppia: Kim Jong-un e la sorella Yo-jong - Ansa

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Il potere in Corea del Nord sta sempre più assumendo una forma di diarchia con Kim Jong-un che divide parte della sua autorità con la sorella Kim Yo-jong. Dopo essere stata de facto a capo del Dipartimento di propaganda, da qualche mese Yo-jong è stata promossa a dirigere i Dipartimenti del Partito dei lavoratori coordinando anche i rapporti con la Corea del Sud.

Proprio prendendo carico della sua posizione, a giugno la giovane sorella del leader ha avviato una serie di iniziative culminate con la distruzione del centro di collegamento Nord-Sud di Kaesong, inaugurato alla fine del 2019 con l’intenzione di coordinare il dialogo tra Pyongyang e Seul, ma che, complice il coronavirus, non aveva mai prodotto alcun risultato.

Una misura, quella della demolizione dell’edificio, attentamente studiata a tavolino con Kim Jongun per spronare il presidente sudcoreano Moon Jae-in a intervenire con più decisione presso l’amministrazione Trump affinché si decidesse a sollevare le sanzioni che stanno strangolando l’economia nordcoreana. La divisione dei poteri che si è venuta ad instaurare a Pyongyang serve proprio a permettere al governo di mostrare a Washington che tutte le strade sono aperte, sia quella del dialogo, rappresentata da Kim Jong-un, che quella della linea dura, espressa dalla sorella. I documenti pubblicati a nome di Kim Yo-jong dalla Kcnatestimoniano chiaramente le due alternative: mentre i toni verso Moon sono stati duri e, per certi versi triviali, quelli contenuti nelle dichiarazioni verso gli Usa si sono addolciti esprimendo accondiscendenza verso Trump anche in vista delle elezioni presidenziali di novembre.

Il dialogo iniziato dall’attuale inquilino della Casa Bianca è, per la famiglia Kim, un primo passo verso la distensione e un eventuale cambio di potere a Washington è visto con estrema preoccupazione, specialmente dopo le dure e bellicose affermazioni di Biden verso Iran e Corea del Nord. Il Paese asiatico sta attraversando una delle sua fasi più critiche e la pandemia, che il regime continua a dichiarare assente entro i suoi confini, ha comunque infettato la vita sociale e politica.

Per cercare di iniettare un vaccino, Kim Jong-un ha iniziato una serie di riforme politiche che, oltre alla sorella, hanno interessato anche altri esponenti del mondo nordcoreano. L’ultraottantenne Pak Pong-ju è stato sostituito dal più giovane Kim Tok-hun alla guida del governo affinché il rinnovamento economico iniziato da Pak venga ereditato dal suo successore. Intanto all’orizzonte si profilano per la prima volta, figure femminili sempre più influenti: oltre a Kim Yo-jong stanno giocando un ruolo importante Ri Sol-ju, la first lady nordcoreana e Choe Sun Hui, la vice ministra degli esteri esperta in questioni nucleari.

Il regime si sta preparando al dopo-elezioni Usa e vuole farsi trovare pronto qualsiasi sia il risultato che scaturirà dalle urne. La spalmatura di potere serve anche a questo: se il dialogo con la Casa Bianca si interromperà, la leadership avrà il suo capro espiatorio.

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