martedì 28 gennaio 2020
Dalla Francia al Giappone è corsa contro il tempo per evacuare i propri cittadini. La Farnesina "sta valutando l'idea di un trasferimento aereo"
Un tecnico disinfetta un aereo della Thai Airways International nello scalo di Suvarnabhumi

Un tecnico disinfetta un aereo della Thai Airways International nello scalo di Suvarnabhumi - Ansa

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La grande fuga. Con l’epidemia di polmonite virale che galoppa, i Paesi che hanno cittadini che vivono o si trovano momentaneamente nelle area più a rischio stanno mettendo a punto piani di emergenza di evacuazione. Italia compresa. Esclusa per gli italiani bloccati in Cina l'idea di un "trasferimento via terra, che implica quarantene piuttosto complesse", la Farnesina "sta valutando insieme anche con altri soggetti tra cui l'istituto Spallanzani, il ministero della Sanità e il centro interforze l'idea di un trasferimento aereo", che comunque "sarà complesso". Lo ha detto il capo dell'Unità di Crisi Stefano Verrecchia. "Siamo sempre in contatto con i connazionali - ha detto – che sono circa una settantina in buone condizioni di salute".
La Corea del Sud invierà voli charter a Wuhan nei prossimi giorni per l'evacuazione dei propri connazionali che si trovano nell'area da dove si è diffusa l'epidemia. Lo riferisce l'agenzia di stampa Yonhap che cita funzionari di Seul, secondo cui l'evacuazione di centinaia di persone avverrà giovedì e venerdì, in base a un piano svelato durante un incontro presieduto dal primo ministro, Chung Sye-kyun. La Corea del Sud ha finora riportato quattro casi di infezione da coronavirus. Il Giappone, ha annunciato il ministro degli Esteri Toshimitsu Motegi, invierà questa sera un aereo per iniziare il rimpatrio dei suoi cittadini. "Abbiamo finalizzato il piano e la parte cinese ci ha comunicato che è pronta ad accettare un volo charter", ha spiegato il ministro, aggiungendo che sono state prese misure per rendere sicuro il trasferimento dei cittadini giapponesi all'aeroporto. Il charter trasporterà circa 200 dei 650 giapponesi presenti nell'aerea e che hanno manifestato la volontà di rientrare.
Stessa procedura per gli Stati europei. Londra sta lavorando con Pechino per l'evacuazione dei cittadini britannici che si trovano nella provincia dello Hubei, dove si trova Wuhan, la città da cui si è diffusa l'epidemia di polmonite da coronavirus. Sono circa 300 i britannici che si trovano nell'area della Cina interna e il Foreign Office, secondo quanto riferisce l'emittente Sky News, lavorerà per arrivare all'evacuazione nei prossimi giorni, "se non prima". È previsto per dopodomani un primo rimpatrio di cittadini francesi da Wuhan. “Un primo aereo di rimpatrio partirà domani da Parigi per rientrare probabilmente giovedì, con persone che non presentano sintomi", ha dichiarato il segretario di Stato ai Trasporti, Jean-Baptiste Djebbari, ai microfoni di CNews. Djebbari ha aggiunto che ci sarà successivamente un "secondo volo", con date ancora da determinare, "con persone potenzialmente affette dal virus". Berlino ha riunito a Berlino un'unità di crisi. Sono 19 i cittadini tedeschi che "vivono, lavorano o studiano" a Wuhan. In Germania, ha poi aggiunto la portavoce del ministero della Sanità, ci sono tutti gli strumenti per "riconoscere eventuali casi di infezione, isolarli e trattarli".

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