lunedì 6 agosto 2018
Arrestati dallo sceriffo tre donne, probabilmente le madri, e due uomini armati: tenevano, in condizioni disperate e senza cibo, i minori in una roulotte nel deserto
Il ricovero nel deserto del New Mexico dove è intervenuta la polizia (Ansa)

Il ricovero nel deserto del New Mexico dove è intervenuta la polizia (Ansa)

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La polizia ha salvato undici bambini che erano tenuti in condizioni disperate in un accampamento in un’area desertica del New Mexico. I minori, di età compresa tra uno e 15 anni, sono stati trovati dallo sceriffo della contea di Taos, Jerry Hogrefe, «emaciati, affamati, vestiti di stracci e nelle peggiori condizioni igieniche» in una roulotte che cadeva a pezzi senza acqua né elettricità.
Il solo cibo disponibile: alcune patate e una scatola di riso. Con loro tre donne, Jany Leveille, Hujrah Wahhaj e Subhannah Wahhaj – ritenute le madri dei bambini – e due uomini, Lucas Morten e Siraj Wahhaj, che, nonostante fossero «armati di un fucile AR15, quattro pistole cariche e 30 caricatori», sono stati arrestati senza incidenti e accusati di abuso di minori. Il fatto, di per sè inquietante, potrebbe poi rivelare ulteriori orrori.

Da qualche settimana, il Fbi stava tenendo sotto sorveglianza il campo – che consisteva in una roulotte parzialmente interrata e coperta da teli di plastica con un muro di cinta creato con bottiglie e copertoni d’auto – in relazione alla scomparsa, di Abdul-Ghani Wahhaj, un bambino di tre anni sottratto, a fine 2017, dall’abitazione della madre in Georgia. Il piccolo, con problemi cognitivi e dello sviluppo, era stato visto l’ultima volta il 13 dicembre scorso, quando l’auto su cui viaggiava con il padre Siraj – uno degli adulti arrestati appunto durante il fine settimana – era stata coinvolta in un incidente stradale e il guidatore aveva spiegato che erano diretti a un campeggio in New Mexico.

Ad accelerare l’intervento delle autorità era stato però il messaggio «stiamo morendo di fame, abbiamo bisogno di cibo e acqua» proveniente dall’interno dell’accampamento e fatto recapitare allo sceriffo locale. Purtroppo, del bambino, per ora, non c’è ombra, e quindi, si teme il peggio.

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