giovedì 21 gennaio 2021
La polizia ha trovato il corpo nella foresta, non lontano dalla zona della scomparsa. Sospettati gruppi armati locali, in contatto con i jihadisti. Il vescovo invita alla preghiera
Il sacerdote di cui si sono perse le tracce, Rodrigue Sanou

Il sacerdote di cui si sono perse le tracce, Rodrigue Sanou - Dal sito d'informazione lefaso.net

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Il Burkina Faso continua a essere un’area pericolosa del Sahel, teatro di scontro e di conquista per i terroristi jihadisti. Il sacerdote della parrocchia di Notre Dame de la paix de Soubaganyedougou, padre Rodrigue Sanon, scomparso mercoledì mentre era in viaggio verso Banfora, nel sud-ovest del Paese, è stato trovato morto. Con ogni probabilità assassinato, affermano fonti locali. Dopo la sparizione era stata ritrovata anche la sua auto, poco lontano dalla zona della scomparsa.

“Con profondo dolore porto alla conoscenza di tutti che il corpo senza vita di don Rodrigue Sanon è stato ritrovato il 21 gennaio nella foresta di Toumousseni a una ventina di chilometri da Banfora” ha annunciato Lucas Kalfa Sanou, vescovo di Banfora, invitando i fedeli "a pregare intensamente per la sua anima, e rimanere fiduciosi nell'amore misericordioso del Signore". Lo riferisce l'agenzia Fides.

«Martedì stavamo aspettando Sanon per una riunione qui a Banfora – ha detto monsignor Lucas Kalfa Sanou –. Abbiamo aspettato e poi abbiamo avvertito le autorità». La Chiesa locale ha subito invitato i fedeli a unirsi in preghiera e richiesto di essere contattata per qualsiasi informazione che possa far chiarezza su quanto accaduto.

Secondo alcune fonti, il religioso sarebbe stato sequestrato e ucciso da gruppi armati locali vicino ai militanti islamici. «Da queste parti alcuni criminali hanno una linea diretta con il jihadismo – hanno raccontato i residenti di Banfora –. È possibile che padre Sanon sia stato rapito per essere poi venduto ai ribelli jihadisti, ma poi è stato ucciso».

Dal 2015, in seguito alla caduta dell’ex presidente, Blaise Compaoré, il Burkina Faso è teatro dell’avanzata jihadista nel Sahel. Vari i gruppi di militanti islamici hanno ucciso, rapito e lanciato attentati in tutte le regioni del territorio burkinabé. Sono «oltre un milione i civili fuggiti e almeno 1.100 quelli uccisi» in questi anni di violenza. Il Paese saheliano, un tempo considerato un’isola di pace nella regione, sta registrando ormai regolari scontri tra l’esercito e i militanti islamici».

In seguito a una controversa legge approvata dall’Assemblea nazionale, numerose milizie si sono formate per ragioni di «autodifesa» in gran parte del territorio, soprattutto al Nord. «Molti civili sono infatti stati armati dall’esercito per aiutare le autorità a gestire la crisi – affermano gli esperti –. Sembra siano state molte le violazioni di diritti umani che stanno preoccupando la comunità internazionale.

In diverse occasioni i vescovi hanno denunciato l’insicurezza nella quale vivono le popolazioni di zone sempre più ampie del Burkina Faso. Secondo l’Onu, il Burkina Faso è il Paese con il tasso più rapido di crescita del numero di sfollati, con più di un milione di persone che hanno lasciato le loro abitazioni a causa di focolai di violenza.

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