lunedì 27 giugno 2016
Il premier da Berlino: «Non dobbiamo perdere neanche un minuto». Ma la Gran Bretagna temporeggia mentre sfuma l'ipotesi di un referendum-bis e le borse calano ancora. 
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Brexit: vertice Renzi, Hollande e Merkel
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"Non dobbiamo perdere neanche un minuto e l'Italia farà la sua parte. Non si scherza con la democrazia: troppo spesso veniamo dipinti come delle elites che non guardano al gioco democratico. Nel momento in cui si fa un referendum e il popolo inglese si esprime, occorre rispettare il voto del popolo inglese". Così Matteo Renzi, a Berlino con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande, nel corso della conferenza stampa seguita al vertice organizzato nel pomeriggio dai tre leader per discutere del dopo Brexit.

Merkel. Un incontro utile a stabilire un primo indirizzo politico, messo bene in chiaro dalla cancelliera tedesca secondo cui "non ci possono essere discorsi formali con il Regno Unito prima che venga presentata la richiesta al Consiglio europeo di volere uscire dall'Ue". "Dobbiamo negoziare con la Gran Bretagna, ma su questo punto l'articolo 50 dei trattati è molto chiaro: lo Stato membro che vorrebbe lasciare l'Ue deve presentare una richiesta espressa al Consiglio europeo e, prima che questo accada, non si può andare avanti".

Hollande. A fare il primo passo insomma dovrà essere l'Inghilterra, fermo restando, come sottolineato da Hollande, che "dobbiamo rispettare la decisione" presa dal popolo inglese, "ma bisogna dare un impulso alla Ue, non c'è niente di peggio dell'incertezza. Non bisogna perdere tempo". Per il presidente francese è necessario "impedire conseguenze" motivo per cui "la comunicazione da parte della Gran Bretagna dovrebbe avvenire al più presto. Prima non ci saranno alcuni colloqui sui negoziati. Dobbiamo avere rispetto del Regno Unito, ma bisogna anche esigere rispetto. I rapporti resteranno buoni. Non dobbiamo reinventare l'Europa, l'acqua calda già è stata inventata".

Osborne: usciamo quando avremo un piano.  La Gran Bretagna, dal canto suo, ha già fatto sapere che avvierà i negoziati quando avrà messo a punto un piano: il rinvio "aiuterà", ha detto stamattina il cancelliere allo Scacchiere George Osborne, dopo che ieri si è saputo che il premier David Cameron non attiverà la Brexit al vertice europeo di domani. Quella britannica, ha sottolineato Osborne, è "un'economia robusta", e il Regno Unito non "vuole voltare le spalle a Ue e al resto del mondo" ed è "aperta al business". Osborne, 45 anni, è uno dei leader dei Tory, considerato da molti il possibile successore del dimissionario Cameron.  Referendum bis improbabile. Lo stesso Osborne ha gelato i propositi di revanche degli anti-Brexit britannici. La Gran Bretagna "è pronta a confrontarsi con qualsiasi cosa ci aspetti in futuro: la democrazia ha parlato, ora dobbiamo agire sulla base dell'esito. E io rispetterò il risultato", ha assicurato il ministro delle Finanze. L'annuncio ufficiale sarà fatto dal premier David Cameron in un discorso ai Comuni questo pomeriggio. Lo riferisce il canale televisivo Channel 4.

IL COMMENTO Il grande vaccino di Marco Tarquinio 

Le borse. Nel frattempo continua l'effetto Brexit sui mercati finanziari europei. Le borse del vecchio continente hanno mandato in fumo altri 282 miliardi di euro, a tanto ammonta infatti la capitalizzazione di mercato persa nell'area euro, considerando un calo del 4,10% dell'indice paneuropeo Stoxx Europe 600 che valeva oltre 6.869 miliardi venerdì.

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