martedì 6 dicembre 2016
Nella zona operano milizie. L'edificio, colpito dall'aviazione governativa è dedicato a san Francesco Saverio
Proteste per i Rohingya (Ansa)

Proteste per i Rohingya (Ansa)

COMMENTA E CONDIVIDI

La diocesi di Lashio, centrale nell’opera di evangelizzazione delle regioni nordorientali dell’attuale Myanmar da parte dei missionari italiani del Pime, è stata colpita il 3 dicembre da un attacco dell’Aviazione militare. Distrutta la chiesa dedicata a san Francesco Saverio, consacrata nel 2006 a Mung Koe, nello Stato Shan.

Come ha confermato l’agenzia AsiaNews, la parrocchia si trova in uno dei territori teatro dello scontro fra l’esercito governativo e le milizie etiche attive negli Stati Kachin e Shan, a ridosso del confine cinese. Non a caso, ha ricordato il vescovo locale monsignor Philip Za Hawng, i sacerdoti e le suore, insieme con i parrocchiani, hanno trovato rifugio oltreconfine, dove il governo di Pechino ha predisposto alcune tendopoli per i profughi.

Ripreso nel giugno 2011, il conflitto tra governativi e milizie locali ha causato decine di vittime civili e almeno 120mila sfollati accolti in 167 campi profughi. A segnalare come l’unità del Paese nella forma di uno Stato federale che riconosca diritti e prerogative di ciascuna etnia resti ancora lontana, è la rinnovata persecuzione contro i Rohingya.

Davanti al pogrom, il governo indirizzato dal Nobel Aung San Suu Kyi fatica a avviare una soluzione che parta dal riconoscimento di cittadinanza per questa etnia. Si teme che siano decine i morti per il naufragio, ieri, di un barcone carico di Rohingya in fuga verso il Bangadesh.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: