sabato 29 dicembre 2018
Colpito un minibus di turisti vietnamiti sulla strada vicino a Giza, dodici i feriti
Il pullman su cui viaggiavano 14 turisti vietnamiti nei pressi delle Piramidi di Giza (Fotogramma)

Il pullman su cui viaggiavano 14 turisti vietnamiti nei pressi delle Piramidi di Giza (Fotogramma)

COMMENTA E CONDIVIDI

La polizia egiziana ha ucciso 40 presunti «terroristi» in vari raid nel governatorato di Giza, dove ieri un attentato ha ucciso 4 persone, e nella penisola del Sinai. Lo ha fatto sapere il ministero dell'Interno egiziano, precisando di avere avuto informazioni su un gruppo terroristico che stava pianificando una serie di attacchi contro le istituzioni statali, l'industria del turismo, le forze armate, la polizia e le chiese.

Una bomba artigianale sulla strada per le Piramidi

L’ordigno era nascosto da un muretto, lungo Mariyutiya, la via principale del quartiere di Haram, non lontano dalla Piramide di Giza, al Cairo. Al passaggio del minibus con a bordo quattordici turisti, tutti vietnamiti, la bomba rudimentale (Ied) è esplosa, causando la morte di tre passeggeri asiatici e di una guida locale, come confermato dal ministero dell’Interno. Feriti gli altri undici turisti e l’autista del mezzo. Per il momento non sono giunte rivendicazioni, ma la scorsa settimana era già scattato un allarme attentati in occasione dell’ennesimo processo contro i vertici dei Fratelli musulmani, posti fuorilegge dal regime di al-Sisi. Inoltre, non si fermano le azioni delle cellule del Daesh nella penisola del Sinai. L’attentato di ieri è l’ennesima azione contro il turismo, principale risorsa economica dell’Egitto. Il più recente assalto risale al 14 luglio dello scorso anno: due cittadine tedesche e una donna della Repubblica ceca furono accoltellate a morte in un assalto condotto da un sospetto islamista a Hurghada, sul Mar Rosso.

L’8 gennaio 2016 due uomini armati ferirono a colpi di coltello tre turisti – due di nazionalità austriaca e uno svedese – sempre in un resort di Hurghada. Nello scontro a fuoco con le forze di sicurezza, uno degli attentatori fu ucciso, mentre un secondo rimase ferito. Il 16 febbraio del 2014 un bus di turisti sudcoreani finì nel mirino di Ansar Bayt al-Maqdis, gruppo terroristico che giurò fedeltà al sedicente Stato islamico (Daesh), a Taba: morirono tre turisti e l’autista egiziano.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: