sabato 2 maggio 2020
L'abuso sarebbe avvenuto nel 1993: vittima una donna del suo staff al Senato. «Non è vero, non è mai successo». Trump resta il favorito e Hillary Clinton attende la chiamata come vice del democratico
Il candidato democratico alla Casa Bianca, Joe Biden

Il candidato democratico alla Casa Bianca, Joe Biden - Ansa

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Si avvicina il voto, e spuntano gli scandali. L'America, anche in questo, rispetta le sue tradizioni. Joe Biden nega le accuse di molestie sessuali a lui rivolte da una ex componente del suo staff. In un comunicato diffuso prima della messa in onda di un'intervista concessa a Msnbc, il candidato democratico alla Casa Bianca ha scandito: «Non è vero, non è mai successo». L'ex vice di Barack Obama ha detto che bisogna ascoltare le donne quando denunciano casi di abusi sessuali, ma «i loro racconti dovrebbero essere sottoposti a indagini e controlli appropriati». Ad accusare Biden è Tara Reade, che faceva parte del suo staff al Senato nel 1993, periodo in cui sarebbero avvenuto le molestie.
Intanto a farla da padroni sono i sondaggi. Il 57% degli americani ritiene che Donald Trump vincerà le elezioni il prossimo novembre, secondo un sondaggio dell' Emerson College. Un verdetto poco entusiasmante per Joe Biden, il candidato designato del partito democratico per la sfida al tycoon il prossimo novembre. L'ex vice presidente non brilla per appeal tra gli elettori dem, galvanizzati piuttosto dall'anti-trumpismo mentre l'establishment del partito ha puntato su di lui per arginare l'ondata liberal capeggiata dal «socialista» Bernie Sanders. La visibilità di Biden è già ridotta ai minimi termini e i finanziamenti per sua campagna languono, soprattutto se paragonati alle casse piene d'oro del tycoon. Ora le accuse di molestie da parte di un'ex assistente rischiano di compromettere fatalmente le chance di successo dell'ex vice presidente, pur con il disastro economico provocato dal coronavirus e la popolarità di Trump in discesa.
Biden è uscito dall'ombra solo quando ha annunciato che avrebbe scelto una donna come candidato vice. Avrebbe voluto al suo fianco Michelle Obama, tra le first lady più popolari di tutti i tempi, paladina dei giovani e delle minoranze, praticamente una mina per Trump. Michelle, a quanto pare, non è disponibile ma c'è un'altra ex first lady che sembra ansiosa di correre e di prendersi un'epica rivincita dopo la sconfitta del 2016: Hillary Clinton. La quotazioni di Hillary nella rosa delle possibili candidate nel ticket dem stanno salendo in modo esponenziale negli ultimi giorni. Tra gli scenari ipotizzati, perfino quello che Biden possa assoldarla come numero due per poi farsi da parte prima delle elezioni del prossimo 3 novembre lasciando che sia lei a correre al posto suo. Sarebbe l'unica in grado di farlo: ha l'esperienza, le risorse ed una macchina elettorale ben rodata a differenza delle papabili rivali Kamala Harris, Amy Klobuchar, Elizabeth Warren o l'ex parlamentare afroamericana Stacey Abrams.
Clinton martedì scorso ha ufficializzato il suo endorsement per Biden durante una webcast, dilungandosi sul loro lavoro insieme alla Casa Bianca con Obama ed attaccando Trump, al punto da far dimenticare che l'evento era stato organizzato per tributare il suo sostegno all'ex vice presidente. Negli ultimi mesi Hillary ha concesso innumerevoli interviste, commenta ogni singolo evento politico ed ha lanciato un documentario in 4 puntate sulla sua vita su Hulu. Hillary è sicuramente più divisiva di Biden ma anche più seguita. Su Twitter l'ex first lady ha 27,6 milioni di follower contro i 5,2 milioni di Biden. Può contare sull'appoggio di un marito ex presidente molto popolare e soprattutto non vede l'ora di mandare a casa Trump che accusa di avergli scippato la presidenza con l'aiuto del Cremlino.

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