mercoledì 20 dicembre 2017
Il cancelliere austriaco sugli altoatesini: «Solo dopo un accordo con l'Italia»
Tusk accoglie a Bruxelles il cancelliere Kurz (Ansa)

Tusk accoglie a Bruxelles il cancelliere Kurz (Ansa)

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Tutto si farà in accordo con Roma. Il giorno dopo la bufera per la promessa di concedere il passaporto austriaco agli altoatesini di lingua tedesca e ladina, ieri il governo di Vienna si è sforzato di calmare le acque. Il primo a farlo, nella prima conferenza stampa del nuovo governo tra Popolari (Övp) e l’ultra-destra liberalnazionale (Fpö), è stato le stesso neo-cancelliere (popolare) Sebastian Kurz. «Abbiamo eccellenti contatti con Roma – ha detto – e io sono un amico personale del capo del governo italiano e del ministro degli Esteri». Quella della concessione del passaporto, ha assicurato, «è una cosa che naturalmente vogliamo fare in stretta cooperazione con l’Italia e il governo di Roma».

La misura, inserita nell’accordo di coalizione firmato la scorsa settimana tra i due partiti, riguarda circa 330.000 altoatesini di lingua tedesca e 21.000 di lingua ladina. «Nel nostro programma di governo – ha detto il cancelliere – abbiamo soddisfatto un desiderio degli altoatesini espresso da tutti i partiti in Alto Adige e che soprattutto è stato espresso dal governo provinciale» di Bolzano. In realtà si tratta di un vecchio cavallo di battaglia della Fpö. E a impuntarsi sulla decisione è stato lo stesso leader del partito, e ora vice-cancelliere, Heinz-Christian Strache. Anche lui ieri ha insistito che «si tratta di un desiderio di tutti i partiti in Alto Adige», aggiungendo che «la cosa sarà affrontata positivamente insieme all’Italia».

Da Bolzano il presidente dell’Alto Adige, Arno Kompatscher ha parlato di «allarmismo eccessivo». «Ho informazioni – ha aggiunto – che il governo austriaco ha deciso di volersi confrontare in futuro con l’Italia su questo tema per discutere della vicenda, si tratta per ora solo di una dichiarazione d’intenti». Intanto però parole di fuoco sono giunte dal sindaco di Bolzano, Renzo Caramaschi, che ha parlato di «provocazione di tipo politico». Certo è che ieri né Kurz né Strache hanno confermato la data del 2018-2019, indicata invece due giorni fa a Bolzano da Werner Neubauer, il deputato Fpö con delega per l’Alto Adige. Neubauer aveva suscitato particolare irritazione in Italia parlando della possibilità che atleti altoatesini possano gareggiare per l’Austria. «Dovranno passare sul mio cadavere – ha tuonato ieri il presidente del Coni Giovanni Malagò –. Ma come? – ha spiegato –: da noi impediscono di avere una cittadinanza sportiva a quelli che sono nati qui in Italia e vanno a scuola, loro invece vogliono quelli che sono italiani e che magari sono stati formati nelle nostre nostre scuole di sport?».

Ieri sera Kurz è volato a Bruxelles per cenare con i presidenti della Commissione Europea e del Consiglio Europeo, Jean-Claude Juncker e Donald Tusk, che ha definito l’austriaco «determinato ed europeista». Stamattina vedrà quello del Parlamento Europeo Antonio Tajani. «È per me importante – ha scritto via Twitter il cancelliere – che questo governo sia chiaramente pro-europeo. Vogliamo avere un ruolo positivo soprattutto nel quadro della presidenza di turno» dell’Ue, che l’Austria guiderà nel secondo semestre 2018.

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