sabato 18 maggio 2019
Le scuse e le dimissioni del vice-cancelliere nonché leader del partito nazionalista FPÖ, Heinz-Christian Strache, non sono state sufficienti a placare i popolari. Il premier: quando è troppo è troppo
Tutta colpa di un video. Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha appena annunciato il ritorno alle urne (Ansa)

Tutta colpa di un video. Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha appena annunciato il ritorno alle urne (Ansa)

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Un terremoto politico ha colpito il governo di Vienna, mandalo in mille pezzi. Colpa di un video. Le conseguenze potrebbero coinvolgere l’intero fronte sovranista-populista a solo una settimana dal voto europeo. Le scuse e le dimissioni del vice-cancelliere nonché leader del partito nazionalista FPÖ, Heinz-Christian Strache, non sono state sufficienti. Il leader Sebastian Kurz ha annunciato il ritorno alle urne al più presto possibile, come gli avevano chiesto le migliaia di persone che ieri avevano manifestato a Vienna.

«Quando è troppo è troppo», ha detto Kurz, sottolineando che il partito nazionalista «non sembra intenzionato a cambiare». Per tale ragione, il giovane leader ha affermato: «Voglio lavorare per l’Austria senza scandali. In questi due anni ho dovuto mandare giù molto, anche se non ho sempre preso pubblicamente parola, per portare avanti le riforme». Ora, però, la misura è colma. Anche, perché, «portare avanti quest’esperienza non sarebbe nell’interesse del Paese». In meno di 24 ore, dunque, si è conclusa l’alleanza tra Popolari e nazionalisti.

La bufera che ha investito Strache ha avuto inizio venerdì sera, quando i siti on-line dei giornali tedeschi Süddeutsche Zeitung e Der Spiegel hanno pubblicato il video dello scandalo. Nel filmato, risalente al 24 luglio 2017, tre mesi prima delle elezioni politiche austriache, si vede Strache in una villa di Ibiza seduto comodamente su un divano in compagnia di Johann Gudenus, capogruppo del suo partito in Parlamento, (anche lui ieri si è dimesso).

Accanto ai due politici una giovane donna, che si presenta come Aljona Makarowa, nipote di un ricco oligarca russo vicino al presidente Vladimir Putin. Ma la sua reale identità dovrebbe essere ben altra. Per questo, alcuni analisti non hanno escluso uno scandalo ad orologeria, forse organizzato da Mosca. Per altri si tratterebbe dell’esatto contrario. In ogni caso, la scena ripresa si svolge in un’atmosfera conviviale, accompagnata da molto alcol, ovunque bottiglie di birra, vodka e redbull. Con la donna, i politici discutono di come possa investire molto denaro, si parla di 250 milioni di euro.

La sedicente nipote dell’oligarca dice di volere il controllo del tabloid più diffuso in Austria, il Krone Zeitung. «Bene così ci aiutate nella campagna elettorale», esclama Strache che poi inizia ad attaccare i media austriaci ed i giornalisti in generale, definiti: «le più grandi prostitute del pianeta, per questo bisogna privatizzare la tv pubblica austriaca Orf». Aggiunge che gli piacerebbe imitare il premier ungherese Viktor Orbán «che controlla i media ungheresi». Strache si scaglia verbalmente anche contro Hans Peter Haselsteiner, 75enne patron di Strabag, gigante del settore edile.

«Quando sarò al governo vi darò tutti gli appalti per fare le strade e le autostrade», dice rivolgendosi alla donna mentre manda giù l’ennesimo bicchiere. «Mi sono comportato come un adolescente. Chiedo scusa a mia moglie. Ho avuto un comportamento tipico da “macho”, provocato dall’alcol», ha sottolineato ieri Strache, il quale ha concluso il suo intervento esclamando: «È chiaro che si tratta di un attacco politico mirato». Per i media austriaci si tratta del più grande scandalo politico della storia recente del Paese. «È noto da tempo – sottolineava ieri il quotidiano austriaco Kurier – che il partito di Strache ha un accordo di cooperazione con il partito Russia Unita del presidente russo Vladimir Putin».

Il fronte sovranista austriaco, ad una settimana dalle Europee, appare completamente nel caos. Il candidato di punta, l’europarlamentare, Harald Vilimsky, ieri ha cancellato il viaggio per Milano, dove avrebbe dovuto partecipare all’evento di campagna elettorale della destra sovranista e populista organizzato da Matteo Salvini.

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