venerdì 10 giugno 2022
Ma al Senato i Repubblicani bloccano tutte le misure sul controllo sugli acquisti volute dai Democratici, nonostante stragi e casi raccapriccianti
Proteste a Washington contro la diffusione delle armi, ma i Repubblicani non ci sentono

Proteste a Washington contro la diffusione delle armi, ma i Repubblicani non ci sentono - Ansa

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La Camera dei rappresentanti statunitense ha approvato un pacchetto sul controllo delle armi che comprende l’aumento dell’età minima per l’acquisto di armi d’assalto a 21 anni e il divieto dei caricatori con alta capacità di munizioni. Le misure sono state approvate con il voto di tutti i democratici, tranne due, e di soli cinque repubblicani. La votazione è avvenuta poche ore dopo che una commissione della Camera ha assistito alle drammatiche testimonianze di una piccola sopravvissuta e di alcuni familiari di bambini uccisi il 24 maggio scorso in una scuola elementare di Uvalde, in Texas.

«Da qualche parte c’è una mamma che ascolta le nostre testimonianze pensando, non posso neanche immaginare questo dolore, e non sapendo che la nostra realtà potrebbe essere un giorno la sua se non agiamo ora», ha detto Kimberly Rubio, la mamma di Alexi, uccisa a 10 anni nell’attacco. I deputati hanno ascoltato anche la testimonianza registrata di Miah Cerrillo, una bambina di 10 anni che ha raccontato di come si sia coperta con il sangue dei suoi compagni uccisi per far credere all’assalitore di essere morta anche lei. «Non voglio che questo succeda di nuovo», ha detto la piccola.

Il pacchetto approvato alla Camera ha però un valore unicamente politico, poiché non ha possibilità di passare al Senato, dove da mesi sono bloccate dai repubblicani le misure sul controllo sugli acquisti di armi approvate dalla maggioranza democratica della Camera.

La speranza che si possa arrivare ad un’azione legislativa, di portata inferiore a quella votata ieri, è affidata all’iniziativa di un piccolo gruppo di senatori bipartisan. A questi negoziatori i democratici della Camera hanno voluto mandare un messaggio chiaro approvando ieri il disegno di legge: «Anche se i nostri colleghi del Senato non adotteranno questa proposta, questo processo mostrerà in modo inequivocabile la posizione di ognuno di noi dopo un’indicibile tragedia», ha detto il deputato dem Jim McGovern.

I deputati democratici ieri hanno votato anche una misura che prevede l’istituzione di un sistema di «red flag» che permetterebbe alle autorità di tenere le armi lontane dalle mani di chi è considerato dalla polizia, da un medico o dalla sua famiglia un pericolo per sé stesso e per la comunità. «Il controllo delle armi deve essere una questione centrale delle elezioni del prossimo novembre – ha commentato Joe Biden –. Deve essere una di quelle questioni in cui si decide se eleggere un candidato alla Camera o al Senato sulla base delle sue posizioni sulle armi d’assalto».

Anche gli amministratori delegati di 220 aziende americane hanno chiesto al Senato di «agire immediatamente» per ridurre la violenza con le armi da fuoco. In una lettera, hanno descritto la violenza con pistole e fucili come una «crisi» che devasta le comunità e che costa ogni anno ai contribuenti americani, alle imprese e alle città 280 miliardi di dollari. Le aziende perdono ogni giorno 1,4 milioni in produttività, ricavi e costi associati alle vittime di tale violenza. Fra i firmatari della missiva ci sono Levis, Lululemon, Lyft, Bain Capital, Unilever e Bloomberg.

Intanto emergono nuove tragedie. In Florida, la polizia ha arrestato due fratelli, di 14 e 11 anni, che avevano appena svaligiato un’armeria di Cape Coral rubando 22 armi. Il giorno prima, sempre in Florida, era stata arrestata una bambina di 10 anni che ha sparato ed ucciso una donna che stava litigando con la madre. La piccola, che ha estratto la pistola dalla borsa che le aveva affidato la madre, ora rischia un’incriminazione per omicidio di secondo grado.

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