mercoledì 18 aprile 2018
Ma il provvedimento voluto dal principe ereditario Mohammed bin Salman, per molti osservatori, è l'ennesima mossa di facciata per accreditarsi come “aperturista” agli occhi degli occidentali
Black Panther, il primo film proiettato in un cinema pubblico dell'Arabia Saudita dopo 35 anni (Ansa)

Black Panther, il primo film proiettato in un cinema pubblico dell'Arabia Saudita dopo 35 anni (Ansa)

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È un giorno storico per l'Arabia Saudita: oggi riaprono i cinema dopo 35 anni di divieto. La prima proiezione cinematografica è quella del film hollywoodiano d'azione Black Panther ("Pantera nera") a Riad, nel distretto finanziario King Abdullah. L'ingresso è a inviti, per uomini e donne. L'annuncio era stato dato nel dicembre scorso dopo che nel 2016 l'Arabia Saudita aveva revocato il divieto, come parte di una campagna di liberalizzazione.

La proiezione di oggi è un test in vista della riapertura dei cinema su vasta scala che avverrà a maggio e vi prendono parte specialisti del settore. Presente alla serata l'amministratore delegato di Amc Entertainment, il colosso americano che ha ottenuto la licenza e che, secondo i media sauditi, prevede di aprire 40 cinema in 15 città saudite nell'arco di cinque anni.

I cinema nel regno saudita vennero chiusi negli anni Ottanta, in seguito a una

svolta di carattere ultraconservatore che ora il principe ereditario Mohammed bin Salman (in breve MbS) sembra intenzionato a invertire

, con una serie di riforme che prevedono - a detta del suo entourage - significative aperture sociali. Tra cui la

revoca del divieto alle donne di guidare le automobili

.


Secondo molti osservatori, la lettura che va data al provvedimento (come del resto di altre "aperture" che l'hanno preceduto) è quella di una mossa per presentare una "facciata ripulita" agli occhi dell'Occidente da parte del principe ereditario. Che nel novembre scorso è stato promotore di una retata (ufficialmente contro la corruzione) che ha portato in carcere duecento dignitari ma soprattutto gli ha garantito l'assenza di interferenze alla successione al trono.

Detrattori stranieri del regime fanno notare Inoltre che il problema non sono le sale cinematografiche, ma ciò che vi si proietterà. La

censura che già agisce apertamente su stampa e tv anche satellitari

, sostengono, si farà sentire pesantemente anche sulle pellicole dei film. Molti religiosi sauditi ancora considerano i film occidentali, e persino film arabi realizzati in Egitto e Libano, come peccaminosi.

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