sabato 29 luglio 2017
Il 26enne palestinese, nato negli Emirati, soffriva di disturbi psichici. Venerdì ha accoltellato la folla, uccidendo una persona e ferendone sei. Torna la paura proprio nel periodo prelettorale
La polizia sul luogo dell'assalto (Ansa)

La polizia sul luogo dell'assalto (Ansa)

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E' palestinese ed è nato negli Emirati Arabi, il ventiseienne che ieri ha attaccato un supermercato di Amburgo. Ahmad A. è entrato nel market urlando “Allah Akbar” ed ha iniziato ad accoltellare i clienti: un uomo è stato ucciso, sei persone sono state ferite. Nessuno dei colpiti è in pericolo di vita. Fermato dai passanti, il giovane - che ha agito da solo - è stato arrestato. Quest'ultimo era arrivato in Germania all'inizio del 2015. Dopo essere stato registrato come rifugiato a Dortmund, aveva inoltrato domanda d'asilo. La richiesta era stata respinta. Ahmad, dunque, era in attesa dell'espulsione: finora non era stato possibile perché non aveva i documenti necessari, ma aveva collaborato per riuscire a ottenerli. Precedentemente, aveva fatto richiesta in Norvegia e Spagna.

L'uomo era noto alle autorità e ai servizi come "islamista" ma non come jihadista, ha sottolineato il responsabile dell'Interno della città di Amburgo, Andy Grote. Il killer, che soffriva di disturbi psichiatrici e assumeva droghe, non sembrava far parte di alcuna organizzazione terrorista. Per tali ragione, Grote, pur definendola probabile, non ha parlato di matrice islamista dell'attacco. Quanto accaduto ieri ha gettato nel panico l’intera città di Amburgo: tanti i posti di blocco ed i controlli effettuati ad auto e passanti in numerosi luoghi pubblici della città.

La paura torna a farsi sentire in Germania, dopo l’attentato di Berlino al mercatino di Natale il 19 dicembre dello scorso anno, quando un camion guidato dal tunisino Anis Amri travolse la folla uccidendo 12 persone, tra le quali l’italiana Fabrizia Di Lorenzo, 50 i feriti. Amri venne poi ucciso il giorno successivo in un controllo di polizia a Sesto San Giovanni. Questo nuovo episodio di violenza, tuttavia, porterà il tema della sicurezza al centro della campagna elettorale, in vista del voto del 24 settembre, che sta entrando nel vivo.

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