mercoledì 14 aprile 2021
L'autorità sunnita è intervenuta alla vigilia del digiuno islamico iniziato ieri: il quesito era se, assumendo il vaccino, il digiuno fosse da considerarsi interrotto
La preghiera che segna l'avvio del mese del Ramadan, a Karachi in Pakistan

La preghiera che segna l'avvio del mese del Ramadan, a Karachi in Pakistan - Reuters

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Al via da ieri notte il Ramadan, il mese sacro nella religione islamica in cui i fedeli si astengono dai “piaceri” terreni da prima dell’alba a dopo il tramonto, a cominciare dal mangiare e dal bere. Il via libera è stato dato con l’avvistamento della luna che sancisce l’inizio del mese sacro all’islam.

Come lo scorso anno, tutti i Paesi si stanno attrezzando per un Ramadan con misure restrittive, a cominciare dal coprifuoco serale. Dal Marocco alla Giordania, dal Kuwait alla Turchia: il momento più delicato è dopo il tramonto, quando familiari e amici si riuniscono per la rottura del digiuno, il pasto da consumare in comunità, e se nelle moschee i controlli possono essere maggiormente garantiti, il vero problema è nelle abitazioni. Grandi Paesi hanno messo al bando gli spostamenti interni, come l’Indonesia, che ha vietato il ritorno a casa all’interno delle proprie isole. Rigide misure sono state adottate dall’Arabia Saudita per le moschee di Medina e La Mecca, le due città sante dell’islam, mentre in Israele la moschea di al-Aqsa di Gerusalemme, terza città santa dell’islam, quest’anno rimarrà aperta.

Come nel 2020, il Ramadan ripropone il dilemma tra tutela della salute e rispetto del digiuno. Dopo essere stato ritenuto “halal”, cioè rispettoso della legge coranica, che le persone malate mangino e assumano terapie farmacologiche contro il Covid, il nuovo terreno di dibattito riguarda il vaccino. L’interrogativo è l’inoculazione del vaccino vada considerata halal o haram, cioè vietato dalla legge coranica. Il quesito è se, assumendo il vaccino, il digiuno è da considerarsi interrotto. I leader religiosi, anche in America e in Europa, hanno annunciato che, in base alla sharia (legge coranica), è possibile vaccinarsi.

È quanto accaduto nel Regno Unito attraverso un messaggio congiunto dei leader delle comunità islamiche del paese, tra cui Londra, Birmingham e Glasgow. Ma il via libera più atteso è arrivato dall’università-moschea di al-Azhar al Cairo, in Egitto, massima istituzione religiosa dell’islam sunnita. La Commissione delle fatwe, gli editti fondati sul diritto islamico (fiqh), ha diffuso un comunicato ufficiale. «I vaccini – si legge – agiscono iniettando parte del codice genetico del virus nel corpo per stimolare il sistema immunitario e non sono né cibo né bevanda».

La dichiarazione di al-Azhar è arrivata dopo la decisione del governo egiziano di proseguire la campagna vaccinale durante tutto il Ramadan, così come nel resto dei Paesi islamici. L’Arabia Saudita ha annunciato che al Pellegrinaggio alla Mecca potranno accedervi soltanto i pellegrini immunizzati, tra cui quelli con certificato vaccinale: una scelta che ha creato una serie di polemiche, anche all’interno dei vertici della gerarchia islamica.

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