È di almeno 29 morti, tra i quali ci sarebbero alcuni giornalisti, il nuovo bilancio delle vittime del duplice attacco messo a segno stamani a Kabul. I feriti sono almeno 40. Lo ha confermato il ministero della Salute di Kabul, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa afghana Pajhwok.

Le due esplosioni sono avvenute nei pressi di una sede dei servizi afghani (Direzione nazionale della sicurezza, Nds), come precisato da un portavoce del ministero, citato dalla tv afghana Tolo.

Tra le vittime almeno 9 tra giornalisti, fotografi e cameramen morti nel duplice attentato realizzato nel centro di Kabul. Lo riferisce il Comitato per la sicurezza dei giornalisti afghani (Ajsc). Tra loro anche un fotografo dell'agenzia Afp, Shah Marai.

Il portavoce della Polizia di Kabul, Hashmat Stanakzay, ha confermato all'agenzia di stampa Dpa che il primo attentatore era in sella a una motobomba e si è fatto saltare nei pressi di un checkpoint vicino alla struttura dell'Nds. Il secondo attentatore, che si sarebbe spacciato per giornalista, è entrato in azione tra i reporter che si erano radunati per raccogliere informazioni sulla prima esplosione.

Gli attacchi, stando a quanto riferito da Al Jazeera, sono stati rivendicati dal sedicente Stato Islamico: secondo il Daesh le vittime sarebbero addirittura tra le "90 e le cento".

Un convoglio della Nato è stato invece attaccato a Kandahar, nel sud dell'Afghanistan dove operano ancora numerose formazioni di taleban. Il primo bilancio è di 13 morti e 15 feriti, per l'esplosione causata da un kamikaze, forse alla guida di un'autobomba. Tra le persone colpite nell'attacco ci sarebbero sia civili (11 giovani studenti di una Madrassa, scuola coranica) che soldati stranieri. Nella zona opera il contingente romeno (almeno 4 tra loro risultano feriti) nel quadro della missione Resolute Support della Nato. L'attacco è avvenuto nel distretto di Daman.