sabato 28 agosto 2021
Arruolati appena finito il liceo, i giornali locali americani hanno ricostruito i loro sogni, le loro ambizioni. La disperazione delle famiglie
Quattro dei 13 soldati Usa morti nella strage di Kabul: da sinistra Maxton Soviak, Kareem Nikoui, Rylee McCollum e David Lee Espinoza

Quattro dei 13 soldati Usa morti nella strage di Kabul: da sinistra Maxton Soviak, Kareem Nikoui, Rylee McCollum e David Lee Espinoza - Foto dai social

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Rylee McCollum aveva appena 20 anni, veniva da un paesino di 153 abitanti nel Wyoming, Bondurant, e si era sposato appena prima di partire. Il figlio nascerà tra tre settimane e potranno solo raccontargli che il suo giovanissimo padre, dopo aver servito come marine in Afghanistan, odiava le ingiustizie e sognava di insegnare storia oppure di fare l’allenatore di wrestling, sport che aveva praticato al liceo. Aveva 20 anni anche il caporale Jared Schmitz e nell’ultima foto che lo ritrae, scattata poche ore prima che perdesse la vita davanti all’aeroporto di Kabul, tiene in mano un pulcino di falco. Nella sua casa nella contea di St. Charles, in Missouri, i marine hanno suonato alle 2.40 del mattino: il padre Mark non ci ha messo molto a capire.

Bandiera a lutto a Washington

Bandiera a lutto a Washington - Ansa

Emergono solo ora, come da protocollo americano 24 ore dopo che tutti i familiari sono stati avvisati, i volti, le storie, i sogni dei 13 soldati (11 marine, un marinaio della Marina e un soldato delle forze speciali dell'esercito), rimasti uccisi nell’attentato terroristico messo a segno dall’Isis di giovedì a Kabul. Erano tutti ventenni, alcuni avevano terminato da poco il liceo e non erano nemmeno nati o erano bambini quando, l’11 settembre 2001, le Torri Gemelle crollarono e gli Usa risposero con l’attacco all’Afghanistan, proprio il Paese dove hanno trovato la morte. Interpellati dalle tv o dei quotidiani locali, qualche parente straziato dal dolore li chiama proprio così, «il mio bambino». «Era solo un ragazzo, e noi i ragazzi li mandiamo a morire laggiù», ha pianto Marylin, sorella maggiore del marinaio Maxton "Max" Soviak, 22 anni, infermiere. Veniva da un villaggio di 60 anime nell’Ohio, Berlin Height, e aveva terminato il liceo nel 2017. Su GoFundme è stata aperta una sottoscrizione per aiutare la famiglia. Tra i 13 morti di Kabul, i primi soldati americani a perdere la vita in Afghanistan da oltre un anno, ci sono anche due giovani donne: la sergente, Johanny Rosariopichardo, 25 anni, di Lawrence, nel Massachusetts, e Nicole Gee, che aveva 23 anni ed era di Sacramento, in California. Aveva fatto il giro del mondo la sua foto, nei giorni scorsi, in cui, armata di tutto punto, culava n neonato afghano tra le braccia.

Non ha risparmiato critiche all’amministrazione Biden il padre del marine Kareem Nikoui, 20 anni, di Norco, in California, campione di armi marziali: «Mio figlio amava quello che stava facendo. Biden gli ha voltato le spalle, questo è tutto». Il giorno prima di morire, Kareem aveva inviato al padre Steve, muratore, un video in cui parlava con i bambini afghani all’aeroporto di Kabul e regalava loro caramelle. Ventenne anche David Lee Espinoza, da Rio Bravo, in Texas; il suo ritratto con l’uniforme dei marine lo mostra con un viso tondo e liscio da bambino e gli occhiali grandi. Aveva «la scorza dura e il cuore grande» il marine Daegan Page, 23enne di Omaha, nel Nebraska, ex boy scout. I suoi quattro fratelli minori e la fidanzata Jessica, alla quale aveva promesso che l’avrebbe portata a caccia, lo aspetteranno per sempre. Veniva dalla California Dylan Merola, e aveva 20 anni. Due anni in più aveva Humberto Sanchez, che veniva dall'Indiana.

Ryan Knauss, 23 anni, soldato dell’esercito di Knoxville, nel Tennessee, specializzato in psicologia, amava il bricolage e trascorrere il tempo libero con la moglie Alena. Il nonno ha dichiarato affranto che per il nipote ci deve essere «per forza un posto in paradiso». Una volta lasciato i marine, il caporale Hunter Lopez, 23 anni, di Riverside, in California, voleva seguire le orme dei suoi genitori, la vicesceriffo Alicia e il capitano Herman. Non ne ha avuto la possibilità. Il più grande del gruppo è il sergente maggiore dei marine Darin Taylor Hoover Jr, a cui era affidato il comando del gruppo: aveva 31 anni, era stata la star della squadra di football del liceo. «I nostro eroi», ha detto di loro Joe Biden. Eroi sfortunati.

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