lunedì 4 maggio 2015
Ancora due persone estratte vive. Le vittime accertate sono 7.365. Arrivano aiuti da tutto il mondo. L'Europa stanzia 40 milioni.
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Sarebbero 60, e non un migliaio come era stato comunicato in precedenza, gli europei che risultano ancora irreperibili in Nepal, dopo il terribile sisma che il 25 aprile ha devastato il paese. Lo riferisce alle agenzie di stampa una fonte dell'Ue. Il numero dei cittadini europei irreperibili, aggiunge la fonte, "diminuisce di ora in ora".​2 persone estratte vive. Un uomo di 60 anni e una suora di 23 sono stati estratti vivi oggi dalle macerie di due edifici dai villaggi di Sirdibas e Chhekampar nel distretto di Gorkha. Lo scrive il quotidiano The Himalayan Times. L'uomo - Pemba Chhewang, facchino, e la suora, Tenjing Dolma - sono stati trasportati in elicottero in ospedale. Ieri le squadre di soccorso nepalesi e straniere impegnate senza sosta nella ricerca di superstiti fra le macerie avevano ritrovato in vita quattro persone, fra cui un ultracentenario. Appena poche ore prima le autorità avevano sostenuto che "non esistevano più possibilità" di estrarre dalle macerie sopravvissuti. Oltre 7.000 vittime accertate. Il ministero dell'Interno nepalese ha aggiornato oggi il numero delle vittime del sisma del 25 aprile indicando che i morti sono ora 7.365 mentre i feriti hanno raggiunto quota 14.366. Non esiste invece alcuna valutazione per i dispersi, che dovrebbero però essere ancora migliaia. Secondo le stime delle Nazioni unite, circa 600mila case hanno subìto danni e le persone colpite dal disastro sono 8 milioni, di cui 2 milioni hanno bisogno di tende, cibo, acqua e medicine. Il Nepal conta circa 28 milioni di abitanti.Dall'Europa 40 milioni di euro. La Commissione europea ha approvato di stanziare ulteriori 16,6 milioni per l'assistenza immediata nel Nepal: lo ha annunciato oggi il Commissario per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi, Christos Stylianides, di ritorno dalla zona del sisma. Con altri 3 milioni di aiuti di emergenza erogati oggi in seguito alla missione congiunta Ue/Onu, la somma totale messa a disposizione da Bruxelles raggiunge i 22,6 milioni che salgono a 40 considerando gli aiuti stanziati dai singoli Stati.Pioggia di aiuti. «Nessun problema». "Nessun allarme in aeroporto. A Kathmandu c'è un clima di fiducia perché non saranno bloccati gli aiuti umanitari". A dirlo è Roberto Lupica, vicedirettore centrale dell'emergenza del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, che fa parte della task force inviata dall'Italia a Kathmandu. Lupica spiega all'Adnkronos che i velivoli che trasportano aiuti hanno un "peso minore" di 196 tonnellate (le autorità dell'aeroporto internazionale Tribhuvan (Tia) di Kathmandu hanno vietato l'atterraggio ai cargo di peso superiore alle 196 tonnellate a causa di timori sulla tenuta della pista di atterraggio) e che, quindi, "continuano ad atterrare e decollare senza problemi". "Di aiuti ne sono arrivati molti finora, da ogni parte del mondo - aggiunge Lupica -. La distribuzione non è sempre agevole: si continuano ad utilizzare elicotteri per raggiungere le zone isolate".
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