sabato 19 gennaio 2013
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​Signor presidente Zardari,in nome della debolezza umana, dell’incerta notte cosmica in cui viviamo, e in cui siamo in dovere di considerare e giustificare i moti di qualsiasi animo, non conoscendo personalmente Allah (ma neppure il mio Dio), ma ritenendolo sommamente giusto quanto invisibile, la pregherei con tutto il cuore di concedere ad Asia Bibi, forse un po’ meno giusta ma certamente più visibile, il tanto atteso processo d’appello.Un Dio che sia tale – se anche, per assurdo, fosse stato davvero offeso nella sua essenza e nelle sue regole – non uccide e non insegue vendette. Sono i piccoli uomini che lo fanno, credendo a torto di accontentare il proprio Signore. La libertà si conquista errore dopo errore, l’onniscienza della verità ha già perso dal primo vagito di un bimbo che nasce.
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