venerdì 10 febbraio 2023
Sono una decina le studentesse di diverse radio universitarie che stanno seguendo la kermesse nella città dei fiori. Un'esperienza che offre un punto di vista diverso sull'evento nazionale
Sanremo, il Festival raccontato dai giovani universitari
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Non hanno né i muscoli né i numeri delle loro sorelle commerciali, eppure le radio universitarie continuando a rivelare risorse inattese come nel caso del Festival di Sanremo all’interno del quale operano una decina di giovani inviate, supportate sia da coetanei attivi da casa che da altri giovani universitari presenti nella città dei fiori.

Prima di rivelare come la loro presenza stia intercettando la kermesse canora più seguita in Italia vale la pena di tracciare la cornice all’interno della quale operano le emittenti accademiche. Dall’ultimo censimento di gennaio 2023 è emerso che sono 25 le radio universitarie affiliate all’associazione degli operatori radiofonici e dei media universitari “Raduni, una realtà nata il 26 marzo 2006 a Firenze ad opera di una ventina di studenti e giovani professionisti che avevano organizzato il primo raduno nazionale delle radio universitarie. Oggi i soci tesserati sono oltre 200 e l’attività istituzionale di Raduni prevede sessioni di formazione, consulenza, produzione di format condivisi, adesione a progetti nazionali e internazionali e l’organizzazione di un evento itinerante, il festival delle radio universitarie, Fru in acronimo.

Tre sono le redazioni che producono podcast destinati alla rotazione radiofonica o alla condivisione con tutte le emittenti affiliate: Cineuni, Europhonica Italia e Raduni Musica.

A raccontare il Festival di Sanremo vivendolo dall’interno è la redazione di Raduni Musica, che è presente con un team di dieci persone guidate dalla capoprogetto del format, Francesca D’Apuzzo, 23 anni di Scandiano (Re). «Una prova non banale – racconta Francesca che frequenta il corso di Scienze per la cooperazione allo sviluppo a Ca’ Foscari di Venezia – che mi sta dando l'opportunità di mettere in pratica i miei studi, ma anche di comprendere come si lavora con veri e propri ritmi di una redazione. L'obiettivo ultimo di quest'esperienza è quello di mettere in evidenza i valori che derivano dall’esperienza universitaria, trasmettendo passione per la musica e per questa attività di reporting».

Insieme a lei stanno seguendo la manifestazione canora nella città dei fiori Adrian Caporella (Roma), Maya Cordì (Fuori Aula Network, Verona), Chiara Di Bernardo (F2 Radio Lab), Alessia Figliuolo (Radio Revolution, Parma), Elena Gigli (Siena), Nicoletta Labarile (Europhonica e Radio Sapienza, Roma), Salvatore Macera (Gaeta), Marta Miseo (Berlino), Daniela Paparone (F2 Radio Lab, Napoli), Ludovica Sanseverino (Bergamo) e Alessandro Monfroglio direttamente da Milano. In supporto alla loro attività anche tre giovani content creator di Cube Radio, laboratorio digitale dell’Istituto universitario salesiano Iusve di Venezia, Elena Bertocco, Veronica Roncato e Paola Tosetti guidate da Aurora Simionato.

Tra le novità di questo festival “Sessione Sanremo” che ha assegnato i voti in “fiori” ai vari artisti in gara e “Spotted Sanremo” un format quotidiano ispirato allo “spotting” (letteralmente “avvistamento”), il fenomeno che vede gli studenti aprire pagine social non ufficiali rispetto agli atenei di appartenenza per stigmatizzare in maniera ironica e simpatica alcuni risvolti inediti del Festival, oltre alla consegna di “lauree ad honorem” ispirate all’omonima canzone di Marracash, attribuite dalle varie radio affiliate a Raduni a protagonisti del Festival in base a particolari caratteristiche degne di nota emerse durante il Festival.

Altri contenuti sono reperibili sul canale Instagram (@radiouniversitarieit) e TikTok (raduni.uni) di recente apertura. L’hashtag di riferimento è #RaduniAmaSanremo.

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