mercoledì 27 luglio 2016

Dopo la cerimonia di accoglienza in aeroporto il Papa al Palazzo al Wawel ha ricordato le radici cristiane dell'Europa e ha invitato ad accogliere chi è in fuga da guerre e fame. Durante il volo verso Cracovia Francesco ha commentato l'omicidio di padre Hamel in Francia: «Il mondo è in guerra ma quella che stiamo vivendo non è una guerra di religione. Sono guerre di interessi, per soldi, per il dominio dei popoli. Le religioni vogliono la pace». (Ilaria Solaini)
LE PAROLE  Il discorso alle autorità polacche: la sintesi  (Stefania Falasca) I IN AEREO «Non esiste la guerra di religione» (Mimmo Muolo)

Il Papa alla Polonia: superare le paure e promuovere l’accoglienza
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Ore 18.30 Dopo il discorso alle autorità polacche e l'incontro con il presidente polacco, nel castello reale sulla collina del Wawel, Francesco sta incontrando i 130 vescovi polacchi nella vicina Cattedrale di Cracovia.

Prima dell'incontro Papa Francesco ha pregato davanti all'edicola di San Stanislao, nella Cattedrale di Cracovia.

Nell'incontro con i vescovi polacchi - introdotto dal saluto del cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, storico sergetario di Giovanni Paolo II - il Papa ha avuto un dialogo informale a porte chiuse.

Al termine dell'incontro con i vescovi, il Papa andrà in auto all'arcivescovado di Cracovia. Da lì alle 20.30 Papa Francesco si collegherà in diretta video con i 90mila giovani italiani presenti a Cracovia. I ragazzi saranno riuniti per la Giornata della gioventù sulla spianata davanti al santuario dedicato a santa Faustina Kowalska. Ore 18 Dopo il discorso alla società civile, alle autorità e al corpo diplomatico presente a Cracovia, Papa Francesco - invertendo l'ordine consueto dei suoi viaggi internazionali - ha avuto un colloquio a porte chiuse con il presidente Andzej Duda, nel castello reale del Wawel. Mentre, in parallelo, il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin si è riunito con i vertici del governo conservatore, la premier Beata Szydlo e il ministro degli Esteri Witold Waszczykowski.

Ore 17.30 Dopo il saluto del presidente polacco della Repubblica al palazzo del Wawel è giunto il momento in cui Papa Francesco ha rivolto il suo discorso alla Polonia.

«È la prima volta che visito l’Europa centro-orientale e sono lieto di iniziare dalla Polonia, che ha avuto fra i suoi figli l’indimenticabile san Giovanni Paolo II, ideatore e promotore delle Giornate Mondiali della Gioventù - ha sottolineato Papa Francesco nel discorso alle autorità polacche -. Egli amava parlare dell’Europa che respira con i suoi due polmoni: il sogno di un nuovo umanesimo europeo è animato dal respiro creativo e armonico di questi due polmoni e dalla comune civiltà che trova nel cristianesimo le sue radici più solide».

In uno dei passaggi centrali, il Papa è tornato a parlare del tema dell'accoglienza dei profughi: «Occorre individuare le cause dell’emigrazione dalla Polonia, facilitando quanti vogliono ritornare. Al tempo stesso, occorre la disponibilità ad accogliere quanti fuggono dalle guerre e dalla fame; la solidarietà verso coloro che sono privati dei loro fondamentali diritti, tra i quali quello di professare in libertà e sicurezza la propria fede».

«Nello stesso tempo vanno sollecitate collaborazioni e sinergie a livello internazionale al fine di trovare soluzioni ai conflitti e alle guerre, che costringono tante persone a lasciare le loro case e la loro patria - ha proseguito il Papa -. Si tratta così di fare il possibile per alleviare le loro sofferenze, senza stancarsi di operare con intelligenza e continuità per la giustizia e la pace, testimoniando nei fatti i valori umani e cristiani». Ore 17 Una grande folla di ragazzi, arrivati da 178 paesi, ha salutato il passaggio di Papa Francesco nel centro di Cracovia mentre si recava al Wawel per l'incontro con le autorità dello Stato polacco.

ORE 16 «Il mondo è in guerra» ma quella che stiamo vivendo «non è una guerra di religione». Lo ha detto Papa Francesco incontrando i giornalisti che viaggiano con lui verso Cracovia. Padre Federico Lombardi ha chiesto al Pontefice un commento sul terribile omicidio del sacerdote francese. «La parola che si ripete tanto è “sicurezza” - ha detto Bergoglio - ma la vera parola è ’guerra’. Il mondo è in guerra, guerra a pezzi. C’è stata quella del 1914, con i suoi metodi, poi quella del 1939-45 e adesso questa». «Non è tanto organica - ha continuato Papa Francesco - ma organizzata sì. Ma è guerra. Questo santo sacerdote, morto proprio nel momento in cui offriva la preghiera per la pace. Lui è uno, ma quanti cristiani, quanti innocenti, quanti bambini... Pensiamo alla Nigeria, per esempio. Diciamo: ma quella è l’Africa! È guerra. Noi - ha continuato il Papa - non abbiamo paura di dire questa verità, il mondo è in guerra perché ha perso la pace». Guarda il video integrale delle parole di Papa Francesco in aereo verso Cracovia
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«Una sola parola vorrei dire per chiarire - ha concluso Papa Francesco nel suo discorso sull'aereo -. Quando io parlo di 'guerra', parlo di guerra sul serio, non di 'guerra di religione': no. C’è guerra di interessi, c’è guerra per i soldi, c’è guerra per le risorse della natura, c’è guerra per il dominio dei popoli: questa è la guerra. Qualcuno può pensare: 'Sta parlando di guerra di religione': no. Tutte le religioni, vogliamo la pace. La guerra, la vogliono gli altri».

Nel frattempo il volo papale è atterrato a Cracovia. Ad attenderlo ai piedi della scaletta il presidente della Repubblica polacca Andrzej Duda e la moglie, insieme al cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia e due bambini. La cerimonia d’accoglienza non prevede un discorso del Papa all’aeroporto, perché i discorsi di Francesco e del presidente polacco si terranno subito dopo nel Palazzo del Wavel, dove il Papa arriverà con la macchina chiusa e compirà l’ultimo tratto in “papamobile” aperta attraverso la città. Sceso dalla scaletta, dopo i saluti, Papa Francesco ha ricevuto gli onori militari, al grido: “Benvenuto in Polonia”. In sottofondo, la banda militare ha suonato gli inni.

A seguire è prevista una cerimonia di accoglienza ufficiale ma informale, con inni, onori militari e presentazione delle due delegazioni, senza discorsi. ORE 14 Il volo papale che dall'aeroporto di Fiumicino a Roma porterà a Cracovia Papa Francesco è pronto a decollare. Inizia così il 15° viaggio internazionale di Papa Francesco in Polonia in occasione della XXXI Giornata Mondiale della Gioventù in corso a Cracovia dal 26 al 31 luglio sul tema: “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia” (Mt 5, 7).

L’Alitalia A321/4000 tra Roma e Cracovia coprirà 1.089 km in due ore di volo e sorvolerà gli spazi aerei di Italia, Croazia, Slovenia, Austria, Slovacchia e Polonia. L’arrivo all’aeroporto internazionale “Giovanni Paolo II” di Balice-Kraków è previsto per le 16.

Presenti sull'aeromobile il direttore della Sala stampa Vaticana padre Federico Lombardi che gestisce la comunicazione della Gmg di Cracovia, prima di lasciare l'incarico a Greg Burke, nominato nuovo portavoce vaticano.

ORE 13 Papa Francesco si è recato questa mattina, alle ore 10, nella Basilica Vaticana e ha sostato in preghiera sulla tomba di san Giovanni Paolo II. Subito dopo ha salutato un gruppo di bambini malati, con le loro famiglie, accompagnati dai membri dell’Associazione Peter Pan. Alla partenza dalla residenza di Santa Marta, alle 13.30, Papa Francesco è stato salutato da un gruppo di quindici giovani rifugiati, nove ragazzi e sei ragazze, di diverse nazionalità, giunti da poco in Italia e ancora privi di documenti che permettano di recarsi all’estero. I giovani, seguiti dall’Elemosineria Apostolica, hanno augurato al Papa un buon viaggio e una felice partecipazione alla GMG, a cui essi non possono partecipare, ma a cui si uniscono spiritualmente.

«Viviamo insieme la GMG di Cracovia!». È il tweet lanciato da Papa Francesco, pochi minuti prima della partenza per la Polonia, prevista per le 14.

(@franciscus): “Cari giovani, rimaniamo uniti nella preghiera perché questa GMG sia ricca di frutti spirituali. Ci vediamo domani!”.

 

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