Sui social, i diari dei bambini sono un successo
La pagina "I diari dei bambini" ha 600mila followers. Melodrammi, grandi amori, tragicità: nei tra le pagine dei piccoli - oggi adulti - c'è già tutto. Intervista alle fondatrici del profilo

I diari dei bambini sono uno scrigno. Leggere la vita dalla prospettiva di un seienne, settenne, undicenne fa ridere. Melodrammaticità, tragicità, grandi amori, contraddizioni: c’è già tutto. Lo sanno bene le fondatrici di una pagina Instagram che oggi ha più di 600 mila followers e che pubblica, ogni giorno, la foto di una pagina di diario di qualcuno che vent’anni, trent’anni fa, era un bambino, una bambina: si chiama idiarideibambini. «Buona sera Diario come va? Oggi è stato un giorno splendido, direi, ma certe cose non sono state splendide, comunque speriamo che la fortuna mi perseguiti e che tutto vada bene» si legge ad esempio in una delle foto pubblicate. Firma: Federica, 9 anni; «Io, sottoscritta - Emiliana de Riggi - prometto che quando sarò grande non fumo e non bevo» dice Emilia, 8 anni; E ancora: «Non so perché ma sto cominciando a volere bene a mia sorella. Si vede che sarà l’ora di cambiare; sia dentro, che fuori». (Anna, 11 anni); «Caro diario, oggi mia madre mi ha strillato come un orango tango che sfiga» (Leonardo, 6 anni); «Anni 9 è una buona età per godersi la vita. Morale distrutta perché già mi immagino invecchiata sola come un cane» (Alba, 9 anni).
Sotto ogni post i commenti sono centinaia, e alla pagina scrivono dalle 20 alle 50 persone ogni giorno. «Ci mandano le foto dei loro diari e ci scrivono che età avevano all’epoca - spiegano Agnese Girelli e Clementina Frascarelli - Non avremmo mai immaginato che un’idea nata per caso potesse coinvolgere così tante persone». Loro hanno 24 e 27 anni, si sono conosciute a Forlì alcuni anni fa, erano coinquiline durante gli studi universitari. Clementina oggi è un’interprete e insegna inglese a scuola, Agnese sta studiando in una laurea magistrale di Scienze Internazionali. Dalla loro pagina Instagram è nato anche un libro, pubblicato con Mondadori. S'intitola: Dio ha risposto alle mie preghiere, ha detto no. Promesse vane, sogni infranti e altri fallimenti annunciati da I diari dei bambini.
Agnese e Clementina, come è nata l’idea di aprire una pagina Instagram dedicata ai diari dei bambini? Assolutamente per caso. Era l’8 dicembre del 2021, un giorno di festa e a Forlì, la città dove vivevamo, non c’era niente da fare ed eravamo entrambe a casa ad annoiarci. Io (Clementina) avevo con me il diario di quando ero piccola, ci sono molto affezionata e quindi lo tengo sempre tra le mie cose. Ci siamo messe a leggere quelle pagine e abbiamo riso moltissimo. Allora abbiamo provato a cercare su Facebook se esistessero gruppi che raccoglievano pagine di diario di altre persone, per continuare a leggerne altre, ma non ne trovavamo.
E allora avete deciso di aprire voi la pagina. Come riuscite a raccogliere pagine e pagine di centinaia di persone? Adesso ci cercano loro, riceviamo moltissimi messaggi ogni giorno. Noi abbiamo una regola ben precisa: accettiamo e pubblichiamo soltanto pagine di diari di persone che oggi sono adulte. Non vogliamo esporre contenuti che siano riferibili a bambine e bambini di oggi, non ci sembra rispettoso. All’inizio, nel 2021, pubblicavamo solo pagine prese dai nostri diari e da quelli dei nostri compagni di università, tra conoscenti, come in un piccolo gruppo di amici. Poi i numeri sono aumentati moltissimo. Noi ce lo spieghiamo con una sorta di nostalgia che, a quanto pare, tante persone hanno dell'infanzia.
«Caro Diario io sono 1 ragazza Molto particolare e sensibile amo molte cose pultroppo non ho mai incontrato 1 persona che mi amasse. Ma ora giuro e lo metto per iscritto che se un ragazzo anche brutto me lo chiede (tranne Giovanni) io penso che al 20% potrei accettare. Firma: Daria»
Quale è la cosa che vi fa più ridere delle pagine che le persone vi inviano? A noi piacciono molto le pagine che parlano di politica, ci sono fogli scritti da bambini di 10 anni con riflessioni serissime sul tema. Poi le pagine sulla famiglia, tra fratelli, sorelle, litigate, perdoni. Ci colpiscono le pagine - e sono moltissime - rancorose, piene di melodrammaticità. Problemi che per gli adulti sembrano piccoli, per i bambini sono un assoluto. È bello rispecchiarsi in quelle sensazioni, perché tutti le abbiamo provate. Anche la religione è tra i temi preferiti dai bambini, tra chi scrive preghiere e chi va a messa per fare l’occhiolino al bimbo che gli piace.
E oggi, i bambini, usano i diari cartacei? La nostra impressione - basata però sull’esperienza personale legata ai nostri lavori, tra scuola e ripetizioni - è che i bambini oggi ricevano molti meno diari su cui scrivere a mano. Una cosa che abbiamo sempre notato tra le pagine che ci vengono inviate è che i diari erano tenuti molto di più dalle ragazze che dai ragazzi. Questo aspetto oggi si accentua ancora di più: ci sono meno diari, e quindi ancora meno ragazzi maschi che ci scrivono.
Sappiamo che - soprattutto per chi è un pochino più grande - un confronto con le proprie emozioni si cerca anche su Chat GTP. Che cosa ne pensate? La grande differenza che notiamo rispetto a un diario cartaceo è che Chat GTP è interattivo. Si scrive lì per cercare un riscontro più immediato, per avere una risposta alle proprie domande, senza riflettere troppo o aspettare. Chiediamo all’Ai: perché mi sento così? Invece il diario cartaceo implica una riflessione interiore, un esternare i propri vissuti e sensazioni, senza avere una risposta o un riscontro. È un dialogo con se stessi e implica una capacità di guardarsi dentro. E ragionare sui propri sentimenti è una forma di educazione emotiva, per questo è preziosa. A qualsiasi età.
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