venerdì 19 aprile 2019
Monsignor Hollerich, presidente della Commissione delle Conferenze episcopali dell'Unione europea, in un articolo per "La Civiltà Cattolica" ragiona di populismi che "giocano" con le paure della gente
monsignor Jean-Claude Hollerich

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Il "gioco infame" dei populismi con le paure della gente. Il dramma dei morti nell'"immenso cimitero" del Mediterraneo "vergogna per l'Europa". Steve Bannon e Aleksandr Dugin "sacerdoti" di tali populismi che "allontanano i problemi reali" e "organizzano danze intorno a un vitello d'oro". È severo il giudizio sulle nuove forze populiste e sovraniste che emerge dall'articolo "Verso le elezioni europee" pubblicato oggi da Civiltà Cattolica e scritto da monsignor Jean-Claude Hollerich, gesuita, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Commissione delle Conferenze episcopali dell'Unione europea (Comece).

QUI IL TESTO COMPLETO

In vista della consultazione di fine maggio, il presidente della Commissione dei vescovi europei rileva che "le paure nell'Europa dei nostri giorni sono molteplici e, ben mescolate, conducono, con l'ascesa dei populismi, a una destabilizzazione delle nostre democrazie e a un indebolimento dell'Unione Europea". Per Hollerich, "oggi il senso di benessere sembra scomparso e aver dato vita a molteplici paure, che reclamano un'identità europea cristiana, pur declinandosi in desideri politici che sono in netta contrapposizione con una prospettiva cristiana fondata sul Vangelo".

Nell'analisi di Hollerich, "l'angoscia si definisce come una paura senza un oggetto concreto. Questa angoscia umana, analizzata dalla filosofia di Sartre, destabilizza l'uomo; in effetti, la molteplicità di paure vaghe portano a tale angoscia". "Alcune politiche populiste ne approfittano e danno un nome agli oggetti di tali paure, che allora possono trasformarsi in aggressività. Per rimuovere le nostre paure ci vengono presentati dei nemici: i migranti, l'islam, gli ebrei ecc. Che gioco infame con le nostre paure!" denuncia il presule.

Per Hollerich, "la mancanza di rinnovamento del Concilio Vaticano II, un cattolicesimo basato sui riti potrebbero spiegare perché i populismi attirano anche un certo numero di cattolici praticanti": "i riti e l'ordine, considerati insieme, costituiscono un luogo con un passato immaginario che spesso pretende di rappresentare 'l'Occidente cristiano'".

E su un punto-chiave delle "paure" evocate da populismi e sovranismi Hollerich è drastico: "Il dramma dei rifugiati e dei migranti nel Mediterraneo è una vergogna per l'Europa. Il Mediterraneo, che per la sua posizione geografica è come un mare interno che collega l'Europa, l'Asia e l'Africa, è diventato un muro di separazione fatto di acqua. Esso diventa un immenso cimitero".

Per il capo dei vescovi della Ue, "l'Europa, che sta perdendo la propria identità, si costruisce identitarismi, populismi, in cui la nazione non è più vissuta come comunità politica, ma diventa un fantasma del passato, uno spettro che trascina dietro di sé le vittime delle guerre dovute ai nazionalismi della storia. I populismi vogliono allontanare i problemi reali, organizzando danze intorno a un vitello d'oro".

Il vescovo non risparmia i teorici dei nuovi nazionalismi. "Un cristianesimo autoreferenziale, con opinioni conservatrici e basato sulla tradizione - osserva mons. Hollerich -, rischia di veder emergere punti comuni con questa negazione della realtà e rischia di creare dinamiche che alla fine divoreranno il cristianesimo stesso. Steve Bannon e Aleksandr Dugin sono i sacerdoti di tali populismi che evocano una falsa realtà pseudo-religiosa e pseudo-mistica che nega il centro della teologia occidentale, che è l'amore di Dio e del prossimo".

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