mercoledì 17 aprile 2019
Una seduta dell'Europarlamento di Strasburgo (Epa)

Una seduta dell'Europarlamento di Strasburgo (Epa)

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Sono 97 milioni gli elettori ancora indecisi su come votare alle prossime europee. A rivelarlo è un rapporto dell'European Council on Foreign Relations (Ecfr), "What Europeans really want: Five Myths debunked". Secondo Mark Leonard, direttore di Ecfr, il rapporto mostra come l'elettorato europeo si trovi in uno "stato di volatilità, piuttosto che polarizzato". Inoltre, sempre secondo il rapporto, le "fasce di elettori si muovono fluidamente tra partiti di destra e di sinistra".

Il rapporto constata che la battaglia elettorale del 2019 sarà combattuta su una serie di temi chiave: l'immigrazione, che è diventata l'unico terreno degli antieuropeisti,si colloca al terzo posto nell'ordine delle preoccupazioni degli elettori dell'Ue, preceduto dal radicalismo islamico e dalle condizioni economiche nazionali. Altri temi sensibili sono la crescita del nazionalismo in Europa, la difesa e sicurezza, e il cambiamento climatico.

Dati che sfatano la convinzione che le elezioni di maggio abbiano una conclusione scontata che farà suonare la campana della fine dell'Ue. Il rapporto conclude che la maggioranza degli elettori europei vuole un cambiamento - ma non dall'estrema sinistra o dall'estrema destra - e che i partiti tradizionali devono adattarsi al mutevole panorama politico e definire progetti coraggiosi e lungimiranti che possano risuonare e dare speranza a queste voci.

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