lunedì 18 febbraio 2019
La fotografie delle proiezioni: Popolari e Socialisti europei perdono la tradizionale maggioranza. Sovranisti e anti-establishment però non sfondano, Lega seconda maggior delegazione
Un seggio per le elezioni europee del 2009, a Roma (Ansa)

Un seggio per le elezioni europee del 2009, a Roma (Ansa)

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Popolari e Socialisti europei perdono la tradizionale maggioranza al Parlamento Europeo. Sovranisti e anti-establishment però non
sfondano, anche se la Lega diviene la seconda maggiore delegazione dell'intera assemblea Ue. È la fotografia delle proiezioni (fondate sulla media dei sondaggi nazionali) pubblicata oggi dall'Europarlamento, fotografia che naturalmente potrebbe cambiare anche di molto di qui alle elezioni europee.

Secondo le proiezioni, i Popolari otterrebbero 183 seggi sul totale di 705, il 26% del totale (contro il 29% attuale). I Socialisti otterrebbero 135 seggi (il 19,15%, con un calo del 6%). Insieme, insomma, niente maggioranza. Meglio invece i Liberali europei (spesso alleati con Socialisti e Popolari), che otterrebbero 75 seggi, pari all'11% (contro l'attuale 9%). Da notare che in questo calcolo non sono considerati i 18 seggi pronosticati per La République en Marche (LRem) di Emmanuel Macron (inclusa sotto la voce «altri»), visto che manca ancora la decisione definitiva di allearsi con i Liberali. I Verdi sono a 45 seggi (il 6% dall'attuale 7%), la sinistra estrema (Gue) a 46 seggi rimanendo al 7%. Per gli italiani, si nota il tracollo (legato a quello del Pd, dato al 17,3%) nel quadro dei Socialisti europei dagli attuali 31 seggi a 15. E anche nel Ppe (con Forza Italia all'8,7%) si scende da 13 a 8.

Passiamo al fronte di partiti sovranisti, euroscettici, anti-establishment che include tra gli altri Lega, Cinque Stelle, il Rassemblement National di Marine Le Pen, nazional-populisti polacchi del Pis, l'estrema destra tedesca di AfD. Tutti insieme arriverebbero a 153 seggi, pari al 21,7%, un aumento dell'1,7% rispetto all'attuale.

Non proprio, insomma, una rivoluzione. Certo, a questi numeri andrebbero aggiunti partiti inseriti tra i non affiliati, come i 6 dei neo-franchisti di Vox, i 2 dei greci di Alba Dorata, i 2 dei croati di Zivi Zid (affini ai Cinque Stelle), i 4 degli ultranazionalisti ungheresi Jobbik o uno per l'estrema destra slovacca (Sn).

Anche così però non si supererebbe il 25%. Certo, spicca la Lega: data al 32,4% delle intenzioni di voto in Italia, otterrebbe 27 eurodeputati (contro gli attuali 6), dietro solo ai 29 tedeschi di Cdu/Csu. Il Carroccio avrebbe insomma un ruolo di primissimo piano. Aumenta anche M5S, dato al 25,7%, che passerebbe da 14 a 22 seggi. Peraltro rimane incerta la futura collocazione dei grillini (al momento nel gruppo Efdd insieme all'uscente Ukip britannico).

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