mercoledì 13 febbraio 2019
Da settembre alla Fondazione Arcobaleno (Caritas), la volontaria 19enne fa parte del Corpo europeo di solidarietà: «Una esperienza che ti fa crescere»
Lena  Rocherml al Centro diurno della Fondazione Arcobaleno

Lena Rocherml al Centro diurno della Fondazione Arcobaleno

COMMENTA E CONDIVIDI

Ogni giorno al Centro diurno disabili e tre pomeriggi alla settimana al doposcuola con i ragazzi con handicap leggero: è questa la settimana tipo di Lena Rocherml, 19 anni. È la più giovane dei circa 20 volontari, arrivata lo scorso settembre alla Fondazione Aquilone grazie al coordinamento di Caritas Ambrosiana.

Lena proviene da Rettingheim, paesino di circa 4mila abitanti nel Land di Francoforte. Prima di lei un altro ragazzo tedesco aveva fatto da apripista alla Fondazione Aquilone. La “mia Europa”, per Lena, passa ora da Bruzzano, periferia Nord di Milano. Tutto questo grazie al Corpo europeo di solidarietà. «L’anno scorso ho terminato il liceo dove ho studiato italiano: ero molto indecisa sul mio futuro, non sapevo cosa fare. Ho così deciso di fare un periodo di volontariato e ho subito pensato all’Italia come destinazione». Una consuetudine molto diffusa fra i giovani tedeschi fare un periodo di volontariato terminata la scuola secondaria o durante l’università. Un manualetto e qualche informazione a scuola, e dopo l’iscrizione al portale dell’Unione Europea per Lena si è concretizzata la possibilità di venire a Milano con la Caritas: «Potevo lavorare con dei disabili o con donne rom. Mi interessava di più il primo settore, ed ora sono alla Fondazione Arcobaleno».

Lena condivide un appartamento fornito dalla Caritas con altre due ragazze tedesche, pure loro impegnate in un servizio di volontariato. Un bel salto esistenziale, con qualche vuoto da colmare: «Ho deciso di tesserarmi in una società sportiva: così nel tempo libero posso stare con miei coetanei», spiega Lena. «Come giudico la mia esperienza? Vale la pena: ti rende più autonomo, ti fa crescere e impari una lingua. È un periodo importante di cambiamento personale»

Una possibilità, quella di svolgere un progetto di solidarietà in un Paese dell’Unione Europea a portata di mano anche dei giovani italiani. In Lombardia, per aiutare e sostenere in questa scelta, un supporto particolare è offerto dal Centro per il servizio volontario Lombardia che, nato per promuove ad ogni livello il volontariato, ha una sezione dedicata in particolare ai giovani e all’Europa. «Offriamo informazioni e orientamento per chi si vuole iscrivere al Corpo europeo di solidarietà. Ma c’è anche un lavoro di supporto a chi si è candidato a un progetto con una apposita formazione», spiega Silvia Cannonieri, responsabile del CSV Milano. Inoltre i nodi territoriali di Milano, Como, Varese e Brescia ospiteranno, nella rete delle loro associazioni, alcuni dei volontari del Corpo europeo di solidarietà. «Se il progetto Erasmus ormai è noto ed affermato, ora si offre una grande opportunità a tanti altri giovani, con un acesso molto più flessibile». Una Europa a portata di mano, per mettersi in gioco.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: