lunedì 11 febbraio 2019
I due giovani giornalisti italiano e portoghese uccisi da un terrorista due mesi fa ricordati con la posa di una targa nella sala radio. E il sogno continua: riprendono le trasmissioni di Europhonica
Antonio Megalizzi (Ansa)

Antonio Megalizzi (Ansa)

COMMENTA E CONDIVIDI

Un modo per non dimenticarli, ma anche per continuare a far sentire la loro voce. A due mesi di distanza dall’attentato ai mercati di
Natale a Strasburgo, in cui hanno perso la vita Antonio Megalizzi e Bartosz Orent-Niedzielski, lo studio radiofonico del Parlamento europeo viene intitolato ai due giovani giornalisti. Nella cerimonia che precede l’inizio dei lavori della sessione plenaria dell’Europarlamento, previsto per domani pomeriggio, il presidente Antonio Tajani svela la targa dedicata ai reporter alla presenza di alcuni familiari delle vittime e dei colleghi di Europhonica, il network di radio universitarie incentrato sull’Unione Europea. Tanta commozione, per due cronisti che venivano a lavorare qui con l’obiettivo di conoscere da vicino le istituzioni comunitarie e poi raccontarne il funzionamento agli altri ragazzi attraverso l’emittente.

«Il dolore e la tristezza non sono solo vostri ma anche nostri - ha detto Tajani rivolto a parenti e amici di Antonio e Bartosz -. Non possiamo fare nulla per curare le ferite che avete nel vostro cuore, ma sappiate che nessuno qui dimenticherà questi due giovani giornalisti. Erano parte di noi e il loro progetto che è ripartito trasformerà il loro ricordo in una presenza viva, non soltanto dentro
il Parlamento ma anche in quel mondo universitario che loro cercavano di informare».

Nell’occasione, infatti, Europhonica torna ad accendere i microfoni. I giornalisti del programma invitano i rappresentanti e i vertici
europei a tenere alta l’attenzione su uno strumento d’informazione fondamentale. «Chiediamo ai membri del Parlamento, a chi lavora nella Commissione, ai giornalisti e all’opinione pubblica di non chiudere i riflettori su Europhonica – è l’appello corale -. Non facciamo morire il sogno di Antonio».

La redazione promette massimo impegno: «Continueremo a fare quello che ci riesce meglio e in cui crediamo, ovvero raccontare la nostra Europa in nome dei principi che ci guidano fin dall’inizio e, su tutti, la volontà di fare informazione con serietà, obiettività e curiosità». Intanto l’europarlamentare del Pd Silvia Costa annuncia che, su sua richiesta, «la presidenza del Parlamento sta esaminando la possibilità di intitolare ad Antonio e Bartosz una borsa di studio per giovani giornalisti». Martedì lo studio radiofonico dell’Eurocamera verrà visitato anche dal premier Giuseppe Conte, che interviene alla plenaria per parlare del futuro dell’Europa.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: