lunedì 9 novembre 2020
Con il progetto "Aiutare chi aiuta: un sostegno alle nuove fragilità"
1,5 milioni per sostenere le diocesi
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Un salvadanaio dove le diocesi di aree in difficoltà per l'emergenza virus possono attingere. "La pandemia ci mette a dura prova - ricorda il direttore della Caritas italiana, monsignor Francesco Soddu -. Tutti sentiamo il bisogno di una mano tesa, tutti sperimentiamo povertà e fragilità. Nello stesso tempo tutti comprendiamo che possiamo essere portatori di speranza per gli altri".

Sul cammino della speranza si legge l'accordo che Intesa Sanpaolo e Caritas italiana hanno firmato, una partnership a supporto delle diocesi che svolgono una funzione di contenimento dei bisogni sociali nei territori soprattutto nell’attuale contesto.

Nel solco dell’impegno straordinario per contrastare l’emergenza sanitaria, attraverso il progetto "Aiutare chi aiuta: un sostegno alle nuove fragilità", Intesa Sanpaolo sostiene con 1,5 milioni le iniziative delle diocesi selezionate dalla Caritas. I fondi messi a disposizione dalla Banca saranno assegnati per fornire beni e aiuti materiali ai bisognosi, in particolare pasti, indumenti e farmaci. Ma anche accoglienza per chi si trova in difficoltà abitativa; sostegno nella ricerca di lavoro e avviamento di nuove imprese per persone in difficoltà.

L’esperienza di Caritas e l’impegno di Intesa Sanpaolo nel perseguire gli obiettivi di impatto sociale del Piano d’Impresa, hanno permesso di individuare criteri di valutazione e selezione dei progetti come il raggiungimento del maggior numero di aree di intervento e di persone in condizione di fragilità non supportate da altre iniziative nazionali o territoriali; la capacità di rappresentare un modello replicabile di sostegno al territorio, con attenzione alla sostenibilità dal punto di vista sociale, ambientale ed economico; una pianificazione temporale certa, con obiettivi definiti e costi sostenibili.

Sottolinea Elena Jacobs, responsabile valorizzazione del Sociale e Relazioni con le Università di Intesa Sanpaolo: “Dopo le esperienze di collaborazione già avviate con Caritas Italiana, siamo molto contenti di lavorare ancora insieme ad un grande progetto di supporto sui territori alle persone e alle famiglie fragili e che, grazie alla capillarità delle diocesi, può intervenire dove emergono reali difficoltà, rese ancora più drammatiche dalla pandemia”.

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