mercoledì 20 ottobre 2021
Eddy Codega presidente e ad dell’azienda di famiglia C.A.M.P che produce articoli per alpinismo e sicurezza sul lavoro «Coltiviamo più il noi che l’io e diamo spazio ai giovani»
Eddy Codega presidente e ad di C.A.M.P

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«Avere una visione, che poi si concretizza in obiettivi concreti, e condividere il percorso con le persone intorno. Costa più fatica, ma è molto più appagante. Tutte cose che ho imparato da chi è venuto prima di me in azienda ». Sintetizza così il suo modo di essere imprenditore Eddy Codega, presidente e amministratore delegato di C.A.M.P. (acronimo di Costruzione Articoli Montagna Premana), uno dei marchi più noti a livello mondiale nel mondo dell’alpinismo. «È come andare in montagna – spiega –: ti prepari, ma non sali da solo, lo fai con un compagno e, lungo il tragitto, ci si alterna, ci si dà una mano». Nato a Premana, un paese di 2.200 abitanti in fondo alla Valsassina, 48 anni, sposato, con due figli, Eddy Codega si è laureato alla Cattolica di Milano nel 1998. Di lì a poco ha assunto le redini di un’azienda nata nel lontano 1889. Il legame con la montagna è da sempre nel Dna di C.A.M.P., fin da quando, negli anni ’20, vengono disegnate e prodotte le prime piccozze.

«Ma – sottolinea Eddy – decisivo si rivela l’incontro con Riccardo Cassin, il noto alpinista lecchese di adozione, che chiede al nonno Antonio di produrre quanto serve per le sue salite». Quando si dice il destino: decenni dopo, il marchio Cassin verrà rilevato proprio da CA.M.P. Il vero salto nel mercato globale la C.A.M.P. lo fa grazie alla terza generazione della famiglia Codega (quella di Orazio, papà di Eddy, e dei tre fratelli Nicolino, Samuele e Benedetto). Lo sviluppo dell’azienda si orienta lungo due direttrici: «equipaggiare l’alpinista con tutto il necessario in termini di attrezzatura e sviluppare le vendite a livello internazionale », spiega Eddy. Oggi la C.A.M.P. è sul mercato con due distinte divisioni: outdoor (materiali per alpinismo, arrampicata, sci alpinismo…) e work (attrezzatura per la protezione sul lavoro). Dà lavoro (indotto incluso) a circa 80 persone a Premana e ad altre 150 persone nel mondo. La quota export supera il 70%; ben 80 i Paesi nel mondo in cui è presente, con gli Stati Uniti in testa, seguiti da Francia, Germania, Russia e Cina. Eddy Codega è un 'privilegiato' e lo ammette: «Lavorare nell’azienda della tua famiglia che produce attrezzatura che tu stesso utilizzi perché parte della tua passione è una combinazione di fattori più unica che rara. Amo la montagna da quando ero ragazzo e ho sempre scalato assiduamente, fino a quando le responsabilità in azienda hanno iniziato a togliermi tempo». La C.A.M.P. è un’azienda interessante da molti pun- ti di vista. In primis per le modalità del passaggio di testimone dalla terza generazione all’attuale, avvenuto tra il 2000 e il 2004. Eddy lo illustra così: «L’allora vertice aziendale ha riconosciuto i propri limiti nel capire i cambiamenti del mercato e ha avuto la lucidità di comunicarlo, dando il tempo a chi sarebbe subentrato di prepararsi. Un 'caso' che è stato analizzato anche da professori universitari». Per Eddy tale svolta è figlia di un insegnamento cruciale che le varie generazioni si sono tramandate in C.A.M.P.: «L’azienda viene prima dell’interesse del singolo o di una parte della famiglia. Questo porta a coltivare il 'noi' più che l’'io': un approccio che nel tempo viene apprezzato anche dal mercato». Il forte legame col territorio è un’altra specificità di C.A.M.P. «L’azienda mantiene la sua sede operativa a Premana, un luogo (a 1.000 metri di altezza e a 40 chilometri di distanza da Lecco) 'sfavorevole' per un’impresa che avesse come unico scopo quello di massimizzare i profitti. Al contrario, la nostra è sempre stata una scelta di cuore e di riconoscenza verso un territorio e una popolazione che ci ha dato ed insegnato tanto. Il rapporto con Premana diventerà ancora più visibile nel nuovo logo che presenteremo al mercato nel 2022», promette Eddy.

La pandemia è stata una prova, ma l’attenzione di C.A.M.P. ai suoi dipendenti non è venuta meno, anzi: «Nella primavera 2020 abbiamo chiuso l’azienda per 54 giorni di calendario e abbiamo fatto ricorso alla cassa integrazione per molti dei nostri collaboratori. Abbiamo, però, deciso di compensare la differenza come segno di attenzione in un periodo difficile», commenta Eddy. E confida un sogno nel cassetto: «Attivare in azienda una risorsa dedicata a sviluppare organicamente le attività legate alla responsabilità sociale dell’impresa». Puntare sui giovani è un’attitudine che C.A.M.P. esercita anche nella scelta dei testimonial: «Diamo così un concreto sostegno all’inizio della loro 'carriera' e spesso questo fa nascere un percorso di collaborazione lungo e che sfocia anche in veri rapporti di amicizia». Proprio il desiderio di far spazio ai giovani è ciò che più ha colpito Eddy dell’iniziativa 'The Economy of Francesco': «Un passo necessario per dare concrete risposte a problemi che sono sempre più comuni a tutti. Non è semplice, le resistenze sono tante. Ma spesso sono proprio le intuizioni portate da coloro che non sono 'inquinati' dal modello economico in auge quelle che portano i veri venti di cambiamento».

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