mercoledì 7 dicembre 2022
La sostenibilità è oggi il criterio base dei viaggi del 47% degli italiani. Oltre 3.300 le guide escursioniste ambientali. Cresce Ospitalità Natura
Dalla guida all'hotel al viaggio: come ti creo una vacanza sostenibile
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Giovanna ha 43 anni, fa l’insegnante in una scuola dell’infanzia in Basilicata. Quando non insegna accompagna i turisti fino ai 1.036 chilometri d’altezza attraverso i percorsi unici del Parco Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese. Sara di anni ne ha 28, laureata in lingue e specializzata in Turismo a Venezia. Ha scelto di restare nella sua terra, la Sicilia, con il sogno di far conoscere a tutti le bellezze della sua isola. I luoghi, i sapori, le persone. Fanno parte entrambe di Aigae, l’Associazione italiana guide escursioniste ambientali, la più diffusa in Italia e nota anche in Europa. Una realtà che rispetto al 2016 è cresciuta di un terzo fino ad arrivare a 3.300 iscritti.

Un segno più registra anche Ospitalità Natura, network di strutture eco e bio nato dalla collaborazione tra Teamwork e NaturaSì con lo scopo di mettere in rete e far conoscere le tante offerte per una vacanza green nel territorio nazionale. E per agevolare la transizione ecologica degli albergatori che vogliano intraprendere questo percorso. Così si scopre, per esempio, che Il Mirtillo Rosso Family Hotel nel vercellese ha raggiunto l’obiettivo della carbon neutrality e che l’Hotel Pordoi, dimora storica nel cuore delle Dolomiti, offre ai suoi clienti la possibilità di gustare prodotti locali nel primo ristorante vegetariano in alta quota capitanato dallo chef Pietro Leemann. Storie e numeri che fotografano in modo chiaro la richiesta crescente di vacanza sostenibile targata made in Italy. Un aumento confermato anche da dati meno «scontati » in un Paese come l’Italia dove il trasporto ecologico sembra ancora una chimera. Oggi, rende noto il Rapporto dell’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility, i viaggi in mobilità condivisa sono cresciuti del 61 per cento rispetto al 2020. Non solo. Più del 94 per cento dei veicoli presi in condivisione è a zero emissioni.

«Camminando non si invecchia mai», così Sara, tra le più giovani guide Aigae, parla del suo lavoro. «Amo salire sulle pendici dell’Etna così come ammirare il tramonto unico delle Isole Eolie. Ma quello che mi piace di più e far conoscere le tradizioni del luogo, le aziende agricole familiari e i prodotti tipici. La sostenibilità passa anche da questo: dall’incontro tra le persone. È il plus che fornisce una guida Aigae».

Ma chi è la guida escursionistica ambientale? Dal trekking alla bicicletta, dal cavallo allo snorkeling, è un professionista che accompagna in sicurezza, a piedi o con altri mezzi di locomozione sostenibili (non a motore), coloro che vogliono passare il tempo libero nella natura. Con attività di divulgazione, didattica e interpretazione dell’ambiente. Senza tralasciare la conoscenza delle comunità locali nel rispetto del territorio, dei suoi usi e dei suoi paesaggi. « Mi chiamano la maestra della montagna», racconta Giovanna che sull’Appennino porta anche i bambini. « I genitori amano queste attività di educazione all’aperto che prevedono giochi con materiali naturali, dai rametti alle pigne, che stimolano una creatività spontanea». Francesca, calabrese, poco più che quarantenne, si è specializzata invece in escursionismo in mountain bike e ciclismo fuori strada sulle vette o sulla Costa degli Dei, tra Capo Vaticano e Tropea. Dietro a tanta passione coinvolgente quindi ci sono figure professionali vere e proprie che creano un guadagno e danno lavoro soprattutto ad una fascia di età in maggiore difficoltà in questo momento storico.

A dirlo ancora una volta sono i numeri: le guide ambientali sono al 40 per cento donne, più di due terzi appartiene alla fascia di età che va dai 31 ai 50 anni. Il 41 per cento fa la guida a tempo pieno. Parliamo di una realtà che copre più di 2 milioni e 500mila utenti l’anno e che nel 2018 ha registrato un fatturato di 50 milioni di euro con un trend in crescita. Così come in crescita sono i dati che si muovono attorno alla mobilità condivisa cui ricorrono gli italiani per contribuire alla riduzione delle emissioni di Co2 anche in vacanza. E che dimostrano che nel Paese si sta diffondendo una sensibilità green, seppur in ritardo rispetto al resto d’Europa. Il Rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility racconta che i viaggi fatti condividendo lo stesso veicolo sono aumentati del 61 per cento rispetto al 2020 e che tra i mezzi scelti la maggior parte è a impatto zero. Nel noleggio svettano Milano e Roma ma crescono anche Palermo e Napoli. E con esse il fatturato del settore che arriva nel 2021 a 130 milioni di euro circa, con un più 52 per cento rispetto all’anno precedente. In tempo di crisi inoltre un dato del Rapporto salta all’occhio: un cittadino che ricorre alla sharing mobility può risparmiare fino a 3.800 euro. Addirittura i soli costi fissi per il possesso di un’auto in Italia permetterebbero l’acquisto di tre viaggi al giorno con diversi servizi di mobilità condivisa.

Al di là del portafogli, la sostenibilità oggi è il criterio base delle vacanze del 47 per cento degli italiani che cercano alberghi e locali attenti all’ambiente. Dal primo Bio Viatlhotel della Val Pusteria in Alto Adige, la cui cucina a chilometro zero e rigorosamente bio è inserita in una struttura ecocompatibile che permette di produrre solo otto chili di emissioni di anidride carbonica a pernottamento. Al Bio Hotel Raphael nel cuore della capitale, dove sono biologici anche i prodotti per la pulizia e l’igiene. Realtà messe in rete da Ospitalità Natura, sul cui sito è possibile prenotare vacanze eco-compatibili. E che dimostra che i clic sono aumentati del 50 per cento in un anno con una scelta che spazia dalla Cerqua in Umbria agli alberghi a 5 stelle. L’obiettivo di Ospitalità Natura, oltre al servizio al viaggiatore, è quello di creare sinergie per aiutare le aziende in un percorso di transizione ecologica. A garanzia di questa scelta ogni struttura è valutata e suddivisa in tre diversi livelli – base, ottimo e avanzato – a seconda delle pratiche eco friendly e delle azioni adottate. Li chiamano i «cerchi della sostenibilità», ovvero le stellette alberghiere nel mondo dei viaggi verdi targati made in Italy. © RIPRODUZIONE RISERVATA La sostenibilità è oggi il criterio base dei viaggi del 47% degli italiani. Oltre 3.300 le guide escursioniste ambientali. Cresce Ospitalità Natura

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