mercoledì 8 settembre 2021
Percorso di crescita e formazione non profit ideato due anni fa da Chiara Schettino che aiuta ragazzi tra i 14 e i 19 anni a scoprire il loro talento
ContHackto, la formazione tra pari per i giovani talenti del sociale
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Uno dei segreti del successo sta nel metodo, che prevede una formazione tra pari. Nessuno sale in cattedra: c’è un team di under 25 che aiuta ragazzi tra i 14 e i 19 anni a scoprire il loro talento, li indirizza verso la strada per la quale sono maggiormente portati, o più semplicemente contribuisce a sbloccare l’immobilismo in cui sono immersi. Sono già parecchi i risultati conquistati da ContHackto, percorso di crescita e formazione non profit ideato due anni fa da Chiara Schettino, classe 2001, insieme ad altri suoi coetanei conosciuti tra la Silicon Valley e i fiordi svedesi per connettere gli studenti delle superiori e favorire la contaminazione delle idee. In pratica è una sfida per tirar fuori tanti giovani dal tunnel dei Neet in cui magari sono finiti per i motivi più diversi. Tutto comincia da una chiacchierata, perché spesso la difficoltà principale è rompere il giaccio. «Non cerchiamo talenti già impostati, perché pensiamo che a questa età chiunque possa essere un talento, se libero di esprimersi. La domanda che rivolgiamo a chi vuole intraprendere questo percorso è: 'che cosa ti piace fare?' oppure 'che cosa pensi di poter fare per raggiungerlo?'». Domande semplici, eppure capaci di fare da apripista a risultati sorprendenti. Dopo i primi scambi verbali tra tutor e partecipante, necessari per fare conoscenza e per far emergere gli interessi e passioni, si arriva all’interrogativo clou: «Chiediamo di provare a generare un impatto positivo all’interno di una tua comunità », spiega Chiara. Il riscontro spesso si rivela sbalorditivo se si pensa che spesso si tratta di ragazzi inceppati, demoralizzati, spesso con problemi con cui fare i conti. «Anche nella scorsa edizio- ne, che si è tenuta online in piena emergenza pandemica, abbiamo vissuto esperienze significative – racconta Valeria Roberti, collega di Chiara in quest’avventura chiamata ContHackto – Per esempio c’è chi ha deciso di trascorrere giornate intere sulle spiagge per raccogliere plastica e rifiuti vari oppure c’è stato un ragazzo che ha scelto di recarsi in una Rsa, rispettando le norme anti-covid, per favorire attraverso giochi e attività il miglioramento delle abilità cognitive degli anziani». L’aspetto motivazionale, soprattutto all’inizio, è un fattore decisivo: «Spesso ci troviamo davanti ragazzi che non pensano di essere all’altezza di una sfida, che hanno bisogno di credere in loro stessi per attivarsi, per cui il primo obiettivo è evitare che si rinunci i partenza a prescindere – spiegano le due giovani della squadra di ContHacto –. A quel punto la strada si mette già in discesa».

Il format di ContHackto prevede un percorso a step. Una volta conclusa la prima fase si passa al passaggio successivo e in cui prova a trovare una potenziale collocazione dove esprimere il talento. Gli ambiti in cui ci si muove e dove si coinvolgono i partecipanti sono quelli del Terzo Settore, delle imprese sociali e dell’economia circolare. Nell’ultima edizione circa 60 ragazzi sono entrati in contatto con startup, realtà innovative e Ong.Tra queste, la piattaforma PC4U.tech, Veracura, ZeroCo2 (pianta alberi in Guatemala) e Cuamm. I frutti dell’opera svolta da ContHackto in questi anni sono tangibili e sono spuntati nonostante le difficoltà legate al virus. Come dimostra il caso Antonio, 17 anni, di Avellino, che ha creato dei contenitori per i mozziconi di sigaretta partendo dalle lattine o l’intuizione di Cristian, che ha creato un sito web ex novo in grado di illustrare la situazione Covid nella sua provincia (Mantova) con tanto di dati di contagio e informazioni sui vaccini. Tra i possibili traguardi di ContHackto c’è la candidatura all’Aurora Fellows, un progetto ideato da un under 30 di talento come Jacopo Mele, di respiro europeo, e che ogni anno apre le sue porte a più di 200mila ragazzi in Europa e lungo le coste del Mediterraneo, affiancandoli nell’espressione del proprio potenziale. Durante l’estate il team di ContHackto ha preparato la nuova edizione della challenge che partirà tra poche settimane. Si punta a coinvolgere sempre più sponsor e startup che aiutino a coprire i costi per i partecipanti e contribuiscano a rendere il progetto sempre più accessibile a tutti.

A prescindere dalla situazione legata al virus, almeno una parte del prossimo corso si terrà da remoto, «anche per permettere a chi vive nei piccoli comuni di cogliere questa opportunità». Tra i focus su cui concentrarsi si sta pensando di dare sempre più spazio al tema dell’innovazione tecnologica legato ad ambiti sociali. L’impronta e lo spirito del progetto, invece, resteranno invariati, senza la pretesa di aver creato scorciatoie per trovare lavoro. «Il nostro progetto resta di supporto all’orientamento – conferma Chiara Schettino –. Non vogliamo assolutamente sostituirci alla funzione fondamentale della scuola, degli istituti tecnici, dei licei e dell’università per l’apprendimento. Anzi, attraverso i social e gli incontri fisici puntiamo a entrare nelle classi e nelle aule per far conoscere la nostra proposta formativa».

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