lunedì 3 aprile 2017
Per le imprese è lo strumento d’elezione per l’erogazione dei servizi del paniere. Apprezzata anche la possibilità di inserirlo nella contrattazione aziendale
Welfare aziendale, con il voucher è meglio
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La legge di Stabilità 2016 e quella del 2017 hanno introdotto importanti novità e cambiamenti nel welfare aziendale, migliorando sensibilmente la vecchia normativa. Tra le innovazioni più importanti si registrano soprattutto: l’introduzione del voucher per l’erogazione dei servizi del paniere welfare; la possibilità di fare accordi sindacali su tutti i singoli servizi e beni del welfare aziendale (prima era possibile solo per una parte) e la possibilità di scelta del dipendente di ricevere il premio di produzione in denaro o in servizi welfare (solo negli accordi sindacali).

La ricerca Edenred Doxa 2016 sullo stato del welfare aziendale in Italia ha rilevato in particolare l’alto gradimento delle aziende per lo strumento voucher sia per fruire dei servizi alla persona (badanti, colf, baby sitter) che di quelli di welfare aziendale più generici, come ad esempio: bonus spesa, bonus carburante, rimborso libri scolastici.

In particolare, il 45% delle aziende - con la percentuale più alta - ha indicato nel voucher per i servizi alla persona (colf, badante, baby sitter) lo strumento di welfare di maggiore utilità, seguito dal voucher per i servizi di utilità sociale, secondo il 40% dei rispondenti. La possibilità di scelta del dipendente tra premio di produzione in denaro o in welfare è stata indicata come utile dal 35% delle imprese intervistate. Minor riscontro, invece, è stato riconosciuto alla possibilità di fare accordi sindacali su tutti i servizi del paniere welfare, percepita come utile solo dal 15% delle aziende.

«Le novità normative e gli incentivi economici introdotti nel 2016 e rilanciati nel 2017 si confermano leve decisive per il salto di qualità del welfare aziendale in Italia – spiega Andrea Keller, amministratore delegato di Edenred Italia -. Si tratta di novità che rispondono alle reali esigenze delle imprese e dei dipendenti di oggi e che hanno rimosso ostacoli che risalivano a un periodo storico profondamente diverso, ormai prive di ragion d’essere. Non solo, nel nostro Paese è stata introdotta la novità assoluta del voucher per i servizi di welfare aziendale, che permette una gestione semplice ed efficace di tutto il processo di erogazione dei servizi e dei beni previsti, così come già sperimentato con successo in molti Paesi europei».


Proprio sul tema della contrattazione aziendale si registrano significativi passi in avanti. Nel 2013 il 55% delle aziende dichiarava di non avere alcuna forma di contrattazione integrativa, percentuale scesa al 40% nel 2016: un importante segnale di crescita anche in ottica di welfare aziendale. Il 40% delle aziende intervistate dichiara infatti che ricorrerà alla contrattazione aziendale per cogliere tutte le opportunità introdotte dalle nuove norme, comprese le agevolazioni fiscali e contributive, mentre il 41% ritiene questa opportunità possibile e solo il 18% ha espresso un parere negativo. Le percentuali più alte di adesione si riscontrano nelle aziende sopra i 250 dipendenti con il 67%, seguite dalle medie aziende con il 50% e le piccole con il 23%. Il settore produttivo più ricettivo è il comparto Industriale con il 51% seguito dai Servizi con il 39% e il Commercio con il 35%.



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