venerdì 27 novembre 2009
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Wall Street accusa il colpo della crisi di Dubai e, dopo il crollo delle Borse europee e asitiche, apre in deciso ribasso: il Dow Jones segna -2,10%, lo S&P 500 -1,82% e il Nasdaq -2,75%. Il crac di Dubai World, con il congelamento per sei mesi dei pagamenti sui debiti (59 miliardi di dollari) della holding, porta giù prima le Borse asiatiche e poi, in apertura, e per il secondo giorno consecutivo, anche quelle europee. Lo scossone è forte e si teme un nuovo crack finanziario. Tokyo ha terminato gli scambi in caduta libera, a -3,22%, trascinata anche dal sostenuto rafforzamento dello yen che in apertura di seduta è sceso sotto quota 85 sul dollaro toccando i minimi dal 1995. L'indice Nikkei è sceso a 9.081,52 punti, 301,72 in meno della chiusura di giovedì. I listini europei male, poi la ripresa. Dopo l'ondata di ribassi provenienti dall'Asia stamattina era toccato all'Europa. Tutti in calo in apertura i listini del Vecchio Continente: a Parigi l'indice Cac in avvio di seduta segnava -1,79% a 3.614,51 punti mentre a Londra il Ftse segnava -1,74% a 5.103,78 punti. In calo anche Francoforte (-1,6%). Non si discostava dal trend ribassista anche Piazza Affari che all'esordio vedeva l'Ftse Mib arretrare del 2,33% a 21.433,62 punti, mentre l'All Share perdeva il 2,12% a 21.887,23 punti. Successivamente però le Borse del Vecchio Continente recuperavano terreno anche se si confermavano pesanti le banche e i titoli delle società più esposte verso la città-Stato. Attualmente i listini europei sono tutti in territorio positivo mentre l'attenzione degli operatori si concentra sui segnali che arriveranno dall'apertura di Wall Street. I future sugli indici Usa, intanto, sembrano indicare un'apertura meno negativa di quanto temuto in mattinata. A Piazza Affari, il Ftse All Share ora sale dello 0,31% e il Ftse Mib dello 0,29%. Cauto rialzo anche Francoforte (+0,44%), Londra (+0,36%) e Parigi (+0,66%). Le Borse asiatiche. Chiusura negativa invece, oltre a Tokyo, anche per tutte le altre piazze asiatiche. A Seul il Kospi è caduto del 4,7% a 1.524,50, minimo da quattro mesi, a Hong Kong l’Hang seng ha segnato un calo del 5,1% a 21.088,55. «Gli operatori temono un crack finanziario a Dubai - commenta un operatore - e si stanno rifugiando nell'oro, titoli pubblici e perfino nel dollaro». E c'è attesa per il dato dell'apertura di Wall Street, dopo la chiusura di giovedì per il Giorno del Ringraziamento: una giornata nera, come detto, quella di giovedì per l'Europa, che ha perso 152 miliardi di euro di capitalizzazione in una sola seduta.
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