mercoledì 14 marzo 2018
Danilo Beltrante, salentino con laurea in Gestione delle Risorse Umane, imprenditore extra alberghiero di 37 anni e formatore, pubblica un libro su come guadagnare affittando immobili
Danilo Beltrante durante un corso di formazione

Danilo Beltrante durante un corso di formazione

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«Vivere di turismo è un concetto bello, economico ma anche - oserei dire - antropologico perché, per come lo concepisco io, riguarda tantissimi ambiti della vita. Dunque non parliamo solo di un business in un settore in costante crescita, quello dello short term ovvero i cosiddetti affitti brevi con finalità turistica, ma anche di come si possa “vivere" praticando questa professione. È proprio su questo secondo aspetto voglio fare chiarezza: il benessere economico e una vita dignitosa e soddisfacente sono concetti soggettivi, per questo ognuno di noi deve riflettere su quale sia il proprio obiettivo, su quanto desideri guadagnare al mese e per quale cifra sia disposto a mettersi in gioco fino in fondo». Danilo Beltrante, salentino con laurea in Gestione delle Risorse Umane, imprenditore extra alberghiero di 37 anni e formatore, ha le idee molto chiare. Tanto che ha scritto perfino un libro che vuole essere un po' guida e un po' manuale pratico: Vivere di turismo - Guadagna affittando immobili anche se non ne possiedi e non hai capitali (222 pagine, edizione LiquidBusiness, https://www.viverediturismo.it/).

Il testo si configura come uno strumento strategico operativo che conduce passo passo il lettore verso l’avvio di una nuova professione, quella dell’imprenditore extra alberghiero, oggi possibile grazie alla rivoluzione del «turismo liquido» che l’avvento di internet e delle nuove tecnologie hanno introdotto nel
vacation rental aprendo «strade impensabili» e «cambiando faccia al mercato» e permettendo - scrive Beltrante - «alle nuove generazioni di inventarsi un lavoro utilizzando, grazie al web, immobili altrui per creare un’attività remunerativa». Con la sua narrazione che miscela ricordi personali e indicazioni concrete e operative, l'imprenditore (che da studente universitario fuori sede e senza soldi ha iniziato con un B&B di tre camere e oggi, con la sua azienda di 25 dipendenti e oltre 60 appartamenti in gestione nel cuore di Firenze, fattura oltre tre milioni di euro) mette nero su bianco il suo “metodo”, a cui sono ispirati anche i corsi di formazione che tiene in aula, per avere successo e guadagnare attraverso gli affitti turistici diventando imprenditori extra alberghieri.

Così tra ricette della gastronomia del suo Salento, norme di legge e procedure per ottimizzare il
revenue management, attraverso l’espediente narrativo del dialogo con Umberto, suo alter ego che da affittacamere sogna il salto di qualità, Beltrante parla in realtà «a tutte le persone che cercano strategie per avviare e guadagnare nel settore extra alberghiero, e in particolare a coloro che vogliono creare un’azienda automatizzata nel settore delle sublocazioni» con l’obiettivo di renderli consapevoli che «è possibile farlo, anche partendo da zero». Non è un semplice manuale di istruzioni per l’uso sugli affitti brevi ma una sorta di romanzo di formazione in cui l’autore racconta la sua storia personale e imprenditoriale nel settore del turismo e la trasmette a un ragazzo che muove i suoi primi passi negli affitti brevi dimostrando come in Italia, Paese con il maggior numero di siti Unesco al mondo e vocata naturalmente all’accoglienza, “vivere di turismo” si può, anzi si deve. Un libro che si propone come una summa metodologica dedicata a chi vuole mettersi in proprio e realizzare un sogno, dando una svolta alla propria carriera attraverso un’attività extra alberghiera redditizia e nel pieno rispetto delle norme vigenti. Il suo approccio gli è valso il plauso della Commissione Europea che nel 2015, nell’ambito del progetto Necs Tour sul turismo sostenibile ha definito il corso che Beltrante tiene in aula due volte l’anno, una delle start up della formazione più innovative nel panorama turistico internazionale perché per primi in Europa hanno creato un percorso per supportare la figura del gestore degli affitti brevi e permettere così la sua inclusione nel sistema turistico europeo.

«Ho voluto mettere a disposizione di tutti quelli che a vario titolo hanno deciso di sperimentarsi nel settore del
vacation rental - spiega l'imprenditore-formatore - modus operandi e strumenti pratici che ho “codificato” dopo anni e anni di formazione personale e lavoro sul campo. Con quale finalità? Cominciare a guadagnare nel settore extra alberghiero oppure migliorare un’attività già esistente. Il fine è sempre quello: “vivere di turismo”, che per me è diventato un imperativo categorico, e far sì che a fronte di una grande azione iniziale che tocca diversi ambiti si dia vita ad un’azienda che attraverso l’automazione di tutta una serie di procedure ,e grazie all’innovazione tecnologica sempre più fondamentale in questo lavoro, consenta all’imprenditore di limitare prevalentemente la sua azione alla gestione quotidiana dell'attività. In questo modo è possibile dedicare il giusto tempo agli altri ruoli che ognuno di noi ha: padre, fratello, amico, sportivo, marito, ruolo sociale e così via».

Per Beltrante servono
in primis una grande passione per l'ospitalità, disponibilità e umiltà di crescere e imparare come si evolvono il mercato e le esigenze nuove dei viaggiatori: «In dieci anni siamo passati dall'appartamento "della nonna" al self check in con appartamenti high-tech gestiti a distanza grazie alla domotica. Bisogna essere sempre al passo e in certi versi saper anticipare le esigenze del turista, così da suscitare in lui l' "effetto wow”. Il ruolo di un imprenditore extra alberghiero che si rispetti è quello di offrire la migliore esperienza possibile al turista viaggiatore. Servono cuore e competenze per la gestione finanziaria, il marketing, la gestione dinamica delle tariffe, quella delle recensioni, l’utilizzo di strumenti tecnologici per promuovere gli alloggi e non solo. In questo settore viene premiato chi osa e si fa in quattro per offrire una esperienza di viaggio indimenticabile ai propri clienti. La buona notizia è che tutto questo si può imparare: ai corsi di Vivere di Turismo insegno ai miei studenti a dominare il mercato e metter su un’attività di successo».

Il rischio maggiore, tuttavia, è di trasformare una passione in un incubo. Dal v
ivere di turismo all'essere murati vivi in un’attività extra alberghiera, il passo è breve. E non è un problema di prodotto. «Conosco proprietari e gestori di B&B o agriturismo bellissimi - conclude Beltrante - che hanno difficoltà a delegare e trovare le "persone giuste", o con problemi finanziari perché non riescono a vendere online i propri alloggi. Col rischio di perdere quindi tanto tempo e soldi dietro le inefficienze. Il modello di turismo “tradizionale” sta stretto al mercato, e gli strumenti che c’erano fino ad oggi non vanno più bene ai nuovi operatori, che fuggono dalle logiche alberghiere per abbracciare un sistema di lavoro nuovo, originale come e’ la nostra offerta. La formazione in tutto questo ricopre un ruolo fondamentale. Non si possono raggiungere livelli di efficienza soddisfacenti senza un’adeguata preparazione. Il consiglio è quello di studiare e partecipare agli eventi formativi. Pianificare bene l'attività, che per quanto piccola, risponde alle logiche di una qualsiasi attività imprenditoriale».




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