martedì 21 dicembre 2021
I principali cambiamenti avvenuti in AMC, azienda leader di sistemi di cottura in acciaio. Antonio Albano, dg per l'Italia: «La campagna di reclutamento procede bene»
Antonio Albano, dg di AMC Italia

Antonio Albano, dg di AMC Italia - Archivio

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La pandemia ha portato inevitabilmente dei cambiamenti sia nelle attività di recruiting che di vendita, in particolare per le realtà industriali più grandi. Per AMC, azienda multinazionale leader dei sistemi di cottura in acciaio inossidabile di alta qualità, fondata nel 1963 a Bingen in Germania e presente oggi in oltre 30 Paesi in tutto il mondo (tra cui anche l’Italia) con 12mila consulenti della Sana e Gustosa Alimentazione e più di 15 milioni di clienti, le novità dell’ultimo anno e mezzo sono state parecchie. Antonio Albano, dg di AMC Italia, racconta come la campagna di reclutamento aperta lo scorso 1° settembre stia procedendo per il meglio: «Sono numerose le persone che, soprattutto da inizio pandemia, si sono avvicinate a uno stile di vita più sano, approccio che ben si esprime nella nostra offerta. Accanto all’interesse per il settore, in questo momento di ripartenza del paese c’è molta voglia di rimettersi in gioco e noi diamo l’opportunità di lavorare secondo i propri ritmi. Si tratta di un lavoro indipendente: chi entra a far parte della squadra AMC decide in autonomia quanto tempo dedicare al proprio lavoro e può scegliere di ottenere guadagni extra con un lavoro part-time, o di lavorare con noi full-time».

Il profilo ideale di un venditore AMC è una persona, senza limiti di età o di sesso, che ha voglia di mettersi in gioco, che ama la cucina e a cui piace stare a contatto con le persone. La vendita diretta, inoltre, è uno dei settori più in crescita: «I prodotti hanno bisogno di essere spiegati nel dettaglio, provati, toccati con mano. Nella vendita diretta si ha molto più tempo a disposizione per presentare il prodotto al meglio e si instaura un rapporto di fiducia con il venditore. Il cliente si sente più coccolato e seguito». Tra i cambiamenti principali c’è la forte accelerazione sul digitale: «Accanto ai tradizionali colloqui negli uffici locali dislocati sul territorio italiano, abbiamo implementato i canali digitali per la realizzazione di opportunity meeting (meeting di reclutamento) dando così l’opportunità di candidarsi alla posizione di venditore anche da casa – racconta Albano –. Da inizio pandemia inoltre, AMC ha dato vita a formule innovative di vendita diretta, che assicurano una maggiore tutela sia per il venditore che per il cliente. Il cliente può infatti scegliere se assistere a un cooking show personalizzato one-to-one in presenza, oppure in modalità virtuale». Nell’ultimo anno sono stati realizzati ben 8.500 cooking show digitali. Grande spazio anche alla formazione: «I nuovi consulenti ricevono formazione e supporto e diventano parte di una squadra affiatata senza sostenere alcun investimento. AMC mette a disposizione un trainer che affianca le persone per muovere i primi passi come consulente e insegna a prendere dimestichezza con i prodotti».

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