giovedì 7 gennaio 2016
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"Questo 2016 è iniziato malissimo, ma fare del pessimismo non serve a niente. Quello che manca sono gli investimenti, il desiderio di un futuro migliore. Questo deve fare l'Europa, i governi europei la smettano di dire che altrove va peggio e facciano qualcosa, trovino i soldi per investire". Così l'economista Giacomo Vaciago commenta all'Agenzia giornalistica Italia questo brutto inizio di 2016, con il doppio tracollo di Shanghai che contagia le borse europee, il prezzo del petrolio che va a picco, l'economia cinese inceppata e un'Eurozona ferma di fronte a una crescita zoppiccante. "In Europa sbagliamo, ciascuno si illude di decidere il suo futuro e non c'è cooperazione. Invece bisogna investire, i soldi adesso costano poco, grazie a Draghi, prendiamoli e investiamoli in infrastrutture, facciamo metropolitane e parcheggi nelle città, così abbassiamo l'inquinamento. Facciamo pure il ponte sullo Stretto di Messina, se serve. Ma investiamo. Non stiamo a guardare che crolla Shanghai e poi Milano... ". "Ripeto, il 2016 è iniziato malissimo - aggiunge Vaciago - Basti pensare al petrolio. I consumatori sono contenti che il prezzo scenda, ma con il petrolio scendono tutti i prezzi delle materie prime e sono più poveri i paesi che le producono e nei quali esportiamo. Per cui noi festeggiamo un giorno e piangiamo per altri dieci giorni. Il calo del prezzo del petrolio in sè è una buona notizia, ma spaventa le borse perchè è il termometro di un andamento generale preoccupante. Inoltre preoccupa l'inerzia dei governi mondiali e di quello europeo in particolare. Serve una strategia comune di crescita, servono inziative e invece qui si parla troppo e si fa troppo poco". C'è poi il problema del rallentamento economico cinese. A Pechino si investe ma, a quanto pare, non basta. "Attenzione, la Cina ha copiato i nostri difetti, ha avuto la bolla, gli è esploso tra le mani lo shadow banking. I cinesi devono ancora sperimentare due secoli di capitalismo per capire come funziona, finora hanno imparato solo i difetti del capitalismo, cioè il su e giù dell'economia. Adesso sono scesi sotto il 5% di crescita e sono di fatto in recessione, perchè la Cina va bene solo se cresce sopra il 10%". "La verità - osserva Vaciago - è che dobbiamo ancora capire l'economia cinese, la quale sotto il 10% va male e sopra il 10% alla lunga non regge, perchè dopo un pò scoppiano le bolle, si rompe tutto. L'Occidente ci ha messo secoli per assestare la crescita della sua economia a livelli sostenibili. La Cina deve ancora digerire i postumi di una bolla finanziaria che adesso la costringe a tirare i remi in barca. Ma questo era già chiaro a Ferragosto, quando per la prima volta è crollata la borsa di Shanghai. Lo sapevamo che la crisi cinese non era una faccenda passeggera". "Riassumendo - prosegue Vaciago - l'11 agosto crolla la borsa cinese, il 13 novembre ammazzano 100 francesi al Bataclan, adesso ricrolla Shanghai e la Corea del Nord lancia una bomba nucleare. C'è materia per essere pessimisti, lo so, ma è anche il momento che i governi intervengano e si facciano sentire veramente. Loro sono pagati per essere ottimisti. Ma non a parole, coi fatti. In questa fase i soldi il sistema finanziario te li regala, usiamoli in modo utile, prendiamoli e poi li rimborseremo". "Renzi è fortunato - conclude Vaciago - la nostra è l'unica legge di stabilità tra quelle dei 19 paesi dell'area euro che ha già dentro degli impegni di spesa. Adesso rimbocchiamoci le maniche. La diagnosi Renzi-Padoan era giusta, hanno detto che nel 2016 era necessario un aumento di spesa. Perciò hanno fatto una legge di spesa e meno male che l'hanno fatta. Adesso anche il resto dei paesi europei deve fare così. Non si tratta di concedere di più all'Italia ma di fare in modo che tutti i 19 paesi dell'Eurozona investano, spendano. Sarebbe ora che Bruxelles la smettesse di farci la lezione e iniziasse a prendere un'iniziativa seria per far fronte a questa situazione economica".
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