venerdì 17 gennaio 2014
L'analisi del mercato 2013 dell'Unrae: sale l'età media degli acquirenti di vetture nuove, quasi dimezzata la fascia 18-29 anni. Boom delle ibride, elettriche ferme, bene motorizzazioni a metano. Citycar e utilitarie fanno circa il 60% delle vendite
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Se fino a pochi anni fa i maggiori acquirenti di auto nuove erano i trentenni, adesso a trainare il settore sono gli over 45, che grazie a una più stabile posizione  finanziaria e lavorativa danno ormai vita al 60% delle vendite dei concessionari. È quanto emerge dal nuovo Book Unrae, l'analisi del mercato italiano realizzata dal Centro studi dell'associazione delle case automobilistiche estere in Italia.
Nel 2005 gli italiani tra i 30 e i 45 anni rappresentavano oltre il 40% del mercato, una percentuale scesa progressivamente negli anni seguenti fino ad arrivare al 32,3% del 2013. Analogamente le maggiori difficoltà nell'affrontare i costi di un'auto, legate anche all'accesso al credito, hanno portato la porzione di acquirenti tra i 18 ai 29 anni, nello stesso arco di tempo, da circa il 14% all'8,3%. Di converso, gli acquirenti fra i 46 e i 55 anni sono passati da circa il 21 al 25,3%, quelli tra i 56 e i 65 anni dal 15 al 19,1%, e gli over 65 da meno del 10 al 15%.
Se la tipologia di compratore è variata molto in base all'età, il sesso non ha inciso in modo altrettanto netto. Nel 2005 le donne che hanno acquistato un'auto erano il 36,6% del totale mentre nel 2012 rappresentavano il 40,4%, una percentuale confermata nel 2013 (40,2%).A livello geografico, il 32,9% delle auto immatricolate nel 2013 sono state acquistate nel Nord-ovest e il 29,8% nel Nord-est. Il Centro ha contribuito per il 21,5%, il Sud per il10,5% e le isole per il restante 5,3%.
 
La crisi economica si riflette non solo sul calo delle vendite di auto - le immatricolazioni nel2013 sono diminuite del 7,1% - ma anche sul tipo di veicolo acquistato, con gli italiani sempre più spesso orientati verso le city car e e le utilitarie che ormai rappresentano insieme il 60% del mercato. Anche nel 2013 si è assistito a un progressivo downsizing dicarrozzerie e motorizzazioni. Quasi un'auto su 5 (19,1%) acquistata in Italia durante l'anno scorso appartiene al segmento A delle city car, le cui vendite hanno registrato un calo in linea con quello del mercato (-7,2%), mentre 4 italiani su 10 (41%) hanno comprato un'utilitaria, rendendo il segmento B l'unico a crescere in volumi (+0,4%).
Il downsizing ha avuto un riflesso sui segmenti superiori. Le auto medie del segmento C sono passate dal 26,2 al 25,3% del mercato, con un calo di vendite superiore alla media (-10,5%). È andata peggio alle auto medie superiori del segmento D, la cui quota è scesa dal 14,2 al 12,3% per effetto di una contrazione delle consegne pari al 19,5%. Le immatricolazioni di veicoli del segmento E sono scese del 16,3% mentre le auto di lusso del segmento F hanno subito una flessione delle vendite pari al 10,5%.
 Il downsizing ha un effetto positivo sulle emissioni medie di CO2, che nel 2013 sono passate da 126,3 a 120,9 g/km. Il calo interessa però solo le nuove immatricolazioni, cioè 1,3 milioni di auto sui poco meno di 37 milioni di veicoli che circolano  sulle strade italiane e che hanno in media un'anzianità di 10 anni. Oltre 10 milioni di auto, il 28,9% del totale, hanno ancora livelli di emissione inferiori all'Euro 3.
 
Le motorizzazioni ibride sono diventate una vera alternativa nella scelta di prodotti abasso livello di consumi ed emissioni grazie a un'adeguata disponibilità di prodotto, mentre è ancora sostanzialmente fermo il mercato delle auto elettriche, che non riesce ad espandere le sue potenzialità anche a causa di assenza di misure idonee a favorirne lo sviluppo. L'anno scorso le auto ibride hanno visto le vendite aumentare del 118,3% a 14.926 unità, pari a una quota di mercato dell'1,1% rispetto allo 0,5% del 2012. Buona performance anche per le motorizzazioni a metano, che hanno proseguito nella lorocrescita a doppia cifra (68.013 consegne, +26,7%) grazie all'aumento della gamma di modelli offerta sul mercato e hanno portato la quota di mercato dal 3,8 al 5,2%. I veicoli elettrici infine sono passati da 0,04 al 0,07%, con immatricolazioni di appena 864 unità (+64,9%).
 
Una contrazione rispetto al 2012 ha invece interessato le motorizzazioni a benzina, gasolio e Gpl. Le vendite di auto a benzina sono diminuite del 14,1% a 401.579 pezzi, pari a unamarketshare in calo dal 33,3 al 30,8%. Le consegne di diesel sono scese del 5,8% a 702.120 unità, mentre la quota di mercato è aumentata dal 53,1 al 53,9%. Le Gpl hanno registrato una contrazione di volumi pari al 10% con 115.875 veicoli consegnati.
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