venerdì 4 agosto 2017
Dopo la pausa estiva, le aziende prevedono che faranno fatica a reperire un laureato su tre. Complicato anche individuare ingegneri elettronici e industriali, matematici e fisici
Caccia agli economisti, interpreti più difficili da trovare
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Dopo la pausa estiva, le aziende prevedono che faranno fatica a reperire un laureato su tre. Gli economisti sono i più richiesti, ma interpreti e traduttori sono i più rari da procurarsi sul mercato: 69,9% la difficoltà di reperimento. Meno difficile, ma altrettanto complicato trovare ingegneri elettronici (58,7%) e ingegneri industriali (50,2%), matematici e fisici (40,9%). È quanto emerge dall'analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere in collaborazione con l'Anpal, sulle previsioni di assunzione delle imprese private dell'industria e dei servizi tra luglio e settembre di quest'anno. La laurea è richiesta per il 12,3% dei 969mila posti di lavoro programmati dalle imprese tra luglio e settembre 2017, ma la "caccia" al titolo giusto sarà dura per il 34,4% delle posizioni aperte per mancanza di candidature (17,8%) o per inadeguatezza degli stesse (14,8%).

Meno ardua, invece, si prospetta la ricerca tra i diplomati (19,3%), ai quali sono riservate il 36% delle entrate previste nel periodo considerato, ma si registrano punte di complessità decisamente elevate per l'indirizzo produzione industriale e artigianale (45,1%) e per l'indirizzo informatico e telecomunicazioni
(44,9%). Tra i altri profili tecnici di non facile reperimento si trovano i diplomati in costruzioni, ambiente e territorio (34,0%), quelli in meccanica (29,6%) e quelli in elettronica ed elettrotecnica (30,6%). Qualificati specializzati in impianti termoidraulici, ad indirizzo elettrico e meccanico sono, invece, quelli che le imprese cercano, ma non trovano facilmente tra chi ha seguito un percorso professionale.

Secondo lo studio, gli economisti sono in cima alla classifica dei laureati più richiesti tra luglio e settembre di quest'anno (28mila le entrate a loro indirizzate su 119mila previste). Seguono insegnanti e formatori (16.330), ingegneri elettrotecnici e dell'informazione (9.840) e, a breve distanza, laureati in indirizzo sanitario e paramedico (9.140) e ingegneri industriali (8.550).

Tra i diplomati, richiesti per circa 351mila posizioni programmate, più chance di trovare un lavoro l'avrà chi è "uscito" dall'indirizzo amministrativo, finanza e marketing (60mila le posizioni programmate), dall'indirizzo meccanico e di meccatronica (32.570) e dall'indirizzo in turismo enogastronomia e ospitalità (27.030). Mentre ristorazione (59.580), meccanica (34.940) e benessere (30.830) sono le qualifiche professionali più richieste dalle imprese.

L'esperienza è spesso un fattore discriminante per la ricerca del candidato giusto, in particolare per i laureati ai quali viene richiesta nel 79,6% dei casi (contro una media del 67%). Per questo tirocini curriculari e percorsi di alternanza scuola-lavoro che possano fornire ai giovani le giuste attitudini costituiscono uno strumento strategico per andare incontro alle esigenze delle aziende. Ma a fare la differenza nella scelta della persona da reclutare sono anche le competenze maturate. A quattro dottori su cinque viene richiesto
l'utilizzo di tecnologie e strumenti internet e a un laureato su due l'abilità ad applicare soluzioni creative e innovative.

Su base territoriale, le imprese che puntano maggiormente sui laureati sono le imprese lombarde (17,6% delle entrate programmate contro una media nazionale del 12,3%), seguite da quelle piemontesi (14,6%) e, a ruota, da quelle laziali (14,5%). Fanno invece maggiormente leva sulle figure con qualifiche professionali le aziende della Liguria (41,5% contro la media del 22,4%), quelle del Trentino Alto Adige (40,4%) e della Valle d'Aosta (38,1%). Vicina alla media, seppure con qualche differenza, la richiesta invece di diplomati nelle varie regioni.

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