giovedì 17 maggio 2018
Nel periodo 2015-2025 si assisterà in Italia a un incremento delle domande superiore al 4%, con oltre 9,3 milioni di opportunità occupazionali
Osservatorio sul divario digitale
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Campus Orienta! Intribe e Nexi hanno annunciato una collaborazione per la creazione dell’Osservatorio sul digital mismatch che ha l’obiettivo di misurare il livello di divario digitale esistente in Italia. L’indagine inaugurata in occasione del Salone dello Studente di Milano è condotta sugli studenti di tutta Italia che partecipano alle 13 tappe di Campus Orienta. Inoltre, l’indagine sarà estesa anche sugli studenti universitari.

Secondo l’analisi previsionale di Intribe, basata su dati Cedefop, nel periodo 2015-2025 si assisterà in Italia a un incremento delle domande superiore al 4%, con oltre 9,3 milioni di opportunità occupazionali, dovuto alla sostituzione e all’espansione di posti di lavoro.

Nello specifico, l’evoluzione delle competenze professionali porterà a un totale di 4,5 milioni di posizioni per i livelli alti (23% professioni intellettuali, scientifiche e alta specializzazione; 21% professioni tecniche) e 270mila opportunità per chi ha bassi livelli di qualifica.

Di questa espansione il 25% sarà rappresentato da nuove occupazioni inesistenti fino a poco tempo fa e quasi il 40% di tutte le opportunità occupazionali saranno in ambito tecnico, scientifico e a elevata specializzazione, con una attenzione particolare al macro settore dei servizi a causa di una rivoluzione tecnologica trasversale.

Sempre secondo le stime Intribe, entro dieci anni il 70% delle professioni evolverà in ambito tecnologico e digitale, favorendo fenomeno del digital mismatch, il gap digitale che non permette di occupare posti di lavoro a causa della mancanza di competenze ideonee, con il rischio di rallentare la ripresa economica del 2008.

Il digital mismatch mette in luce due elementi in particolare: da un lato l’opportunità offerta a neet (i giovani che non studiano e non lavorano) e disoccupati di trovare un impiego laddove provvisti delle giuste competenze, e il conseguente valore del capitale umano - con giuste competenze - che tornerà ad essere un asset strategico.

La nascita del lavoro agile (secondo l’Osservatorio sullo Smart working del Politecnico di Milano, in Italia si contano di oltre 305mila smart worker), offre la possibilità di svolgere la propria attività in mobilità e ha incrementato la produttività del 15%, favorendo lo sviluppo di un secondo processo in ambito pari opportunità. Le nuove tecnologie hanno inoltre permesso di conciliare le esigenze delle lavoratrici con la vita familiare.

«Credo che il problema si ponga a tre livelli – spiega Domenico Ioppolo, docente di Comunicazione presso l’Università della Svizzera Italiana e coo di Campus Editori -. La cultura diffusa, che inizia dalla famiglia dove alle bambine vengono fin dalla infanzia vengono veicolati certi modelli comportamentali (le bambole, l’accudimento domestico). Poi la scuola che spinge le ragazza verso gli “studi umani” (Medicina , Psicologia e materie umanistiche ) e i ragazzi verso le "Facoltà operative" (Ingegneria , Management) e per finire l’organizzazione aziendale che ancora oggi non riesce a coniugare adeguatamente maternità e carriera».


Parallelamente nel campo della formazione vengono avviate nuove metodologie quali il life long learning e si investe in nuovi titoli di studio idonei, prevalentemente in ambito Stem (Science, Technology, Engineering & Mathematics), che si stanno via via evolvendo in Steam (l’aggiunta di Art).

L’interdisciplinarietà, che unisce materie scientifiche e umanistiche, è funzionale alla corretta applicazione del digitale e della tecnologia in qualsiasi ambito. L’obiettivo è quello di contrastare il digital mismatch attraverso la formazione di profili tecnologici e digitali competenti, idonei alle necessità del mondo del lavoro e dei microsettori economici in espansione.

Ecco alcune tra le professioni più richieste in futuro: (big data, fintech, sicurezza cibernetica, comunicazione visiva, Iot, sharing economy, Industria 4.0 e digital fabrication, medicina e farmaceutica…).

- Coordinamento tecnologico e digitale: chief solution officer, innovation broker e innovation manager;
- Fruizione e prodotto: designer di usabilità, esperto di user experience;
- Misuratore e analista: chief science officer, data engineer, data analyst, data miner, data scientist, qualitative data scientist;
- Ict e cybersecurity: esperto di ubiquitus computing, sviluppator di sistemi, cloud computing, software developer, esperto di blockchain, data hygenist, hethical hacker;
- Marketing: growth hacker, digital marketing manager, social media e content manager, online reputation manager;
- Engagement: creatore di videogiochi, esperto di realtà aumentata, digital imaging specialist, brand ambassador.

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