martedì 18 giugno 2019
Assolavoro: in quattro anni individuate quasi 300mila irregolarità, ma mancano i percorsi di reinserimento. Da qui l’idea di una Naspi su misura per chi vuole cambiare
Un "assegno" a chi denuncia per contrastare il lavoro nero
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Un assegno di disoccupazione per i lavoratori in nero che denunciano la propria condizione. Arriva da Assolavoro, l’associazione che riunisce le agenzie per il lavoro, una proposta per combattere in maniera attiva l’occupazione irregolare. L’idea è quella di una Naspi di importo pari al minimo attuale e un assegno di ricollocazione della durata di 12 mesi. A metterla sul tavolo, sottolineando che le Agenzie sono disponibili a fare la propria parte accompagnando il re-inserimento di questa tipologia di lavoratori svantaggiati, il presidente di Assolavoro a margine dell’assemblea pubblica dell’associazione dal titolo «Fondata sul Lavoro. Legale» che si è svolta ieri a Roma. Assolavoro negli ultimi quattro anni ha individuato quasi 300mila casi di sfruttamento. «I lavoratori completamente in nero individuati a seguito di attività ispettiva dal 2014 al 2018 sono 294mila. Per loro, dopo i controlli e le sanzioni irrogate a chi li sfruttava, mancano politiche e misure per accompagnarli verso percorsi di occupazione legale e tutelata» ha sottolineato Alessandro Ramazza. Si stima che in Italia siano oltre 3 milioni gli occupati in maniera irregolare, senza tutele, diritti e retribuzione previsti dalla legge e che rischiano di rimanere dentro un sistema di sfruttamento con tutte le conseguenze intuibili sul piano professionale e personale. Senza considerare gli effetti negativi per la comunità: secondo il ministero dell’Economia nel 2016 il mancato gettito connesso all’utilizzo di forme di lavoro non regolari è stato dell’ordine di 16,5 miliardi di euro tra imposte dirette e contributi evasi, mentre il mancato gettito dell’Iva, dell’Irpef da lavoro autonomo e delle imposte sul reddito di impresa, ha comportato un ulteriore ammanco di oltre 70 miliardi di euro.

A crescere non è solo il lavoro nero ma anche quello dalle diverse gradazioni di grigio: finte partite Iva che mascherano rapporti di lavoro subordinato, esternalizzazioni fittizie, collaborazioni fasulle, cooperative spurie create solo per pagare chi ci lavora almeno il 20% in meno. Costituita nel 2006 dalla fusione delle tre rappresentanze preesistenti Assolavoro riunisce 50 Agenzie per il Lavoro che producono oltre l’87% del fatturato complessivo legato alla somministrazione di lavoro. Le filiali in tutta Italia sono 2.500, 12mila i dipendenti, 50mila per persone selezionate ogni anno per essere assunte e altre 400mila che in media ogni mese lavorano con un contratto in somministrazione.

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