giovedì 5 novembre 2020
Riviste le previsioni alla luce della seconda ondata di contagi e delle nuove limitazioni. Debito pubblico e disoccupazione in crescita. Nella zona euro il calo sarà del 7,8%
La sede della Commisione Ue a Bruxelles

La sede della Commisione Ue a Bruxelles - Ansa

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L'uscita dal tunnel della pandemia sarà più lunga del previsto per l'Italia e per tutta l'Europa. La nuova ondata di contagi smorza infatti l'entusiasmo per il rimbalzo dell'economia nel terzo trimestre dell'anno.

Nel 2020 il Pil italiano scenderà del 9,9% secondo la Commissione Ue che oggi ha reso note le sue previsioni autunnali. Si tratta di un miglioramento rispetto all'11,2% previsto a luglio, ma anche la ripresa sarà al rallentatore. Nel 2021 ci sarà un rimbalzo del 4,1%, inferiore a quello previsto (6,1%). "L'Italia si sta riprendendo da un profondo calo della produzione, ma la pandemia e le sueripercussioni negative persistono e pesano sull'attività economica, in particolare sui servizi. È improbabile che la ripresa sia sufficiente a far tornare la produzione ai livellipre-pandemici entro il 2022". Andranno di pari passo sull'altalena deficit e debito pubblico che dopo un forte aumento rallenteranno nel 2021 e 2022. La Commissione stima che il deficit italiano salirà al 10,8% nel 2020 e scendere al 7,8% nel 2021. La risposta alla crisi, con il supporto a imprese e lavoratori, ha avuto un impatto del 5,5% sul fronte della spesa. Il debito invece salirà "nettamente" dal 134,7% del 2019 al 159,6% in 2020 "prima di scendere lentamente verso il 159% nel 2022 grazie alla crescita del Pil". Bruxelles vede nero anche per quanto riguarda l'occupazione: Il tasso di disoccupazione salirà quindi all'11,6% l'anno prossimo, "con la maggioranza dei posti persi nel settore servizi". Gli schemi di integrazione salariale (Cassa integrazioneguadagni) e il divieto di licenziamenti fino all'anno prossimo eviteranno in parte l'ampia perdita di occupazione nel 2020 limitata per il momento soprattutto ai lavoratori temporanei, ma nel 2021 la situazione potrebbe peggiorare.

Panorama pressocché immutato negli altri Paesi. "L'attività economica in Europa ha subito un grave shock nella prima metà dell'anno e ha registrato un forte rimbalzo nel terzo trimestre grazie all'allentamento delle misure di contenimento - sottolinea la Commissione Ue-. Tuttavia la recrudescenza della pandemia nelle ultime settimane sta provocando nuove interruzioni", e quindi "le proiezioni di crescita nell'orizzonte di previsione sono soggette a un livello estremamente elevato di incertezza e rischi". Il Pil della zona euro si contrarrà del 7,8% nel 2020 prima di crescere del 4,2% nel 2021 e del 3% nel 2022. Stime più moderate rispetto all'estate. Bruxelles sottolinea come né l'area dell'euro nél'Ue recupereranno il livello di crescita pre-pandemia nel 2022.

È la Spagna il Paese con il calo del Pil più accentuato quest'anno (-12,4%), seguito dall'Italia (-9,9%), dalla Croazia (-9,6%), dalla Francia (-9,4%) e dal Portogallo (-9,3%). Secondo le nuove stime della Commissione Ue, la Grecia cala del 9%, il Belgio dell'8,4%, la Germania del 5,6%. Meno grave la situazione in Irlanda, dove il Pil frena solo del 2,3%.

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