mercoledì 7 novembre 2012
​Bruxelles preoccupata per il quadro economico del nostro Paese: dopo la «profonda recessione» del 2012, si vedrà una «ripresa tiepida» nel 2013-2014 a causa di «incertezza e condizioni creditizie difficili». Previsti picchi record di senza lavoro dell'11,5% nel 2013 e dell'11,8% nel 2014.
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​Allarme di Bruxelles sul quadro economico dell'Italia: dopo la "profonda recessione" del 2012, si vedrà una "ripresa tiepida" nel 2013-2014 a causa di "incertezza e condizioni creditizie difficili". Secondo le previsioni per i 27 Paesi dell'Ue rese note oggi dalla Commissione, l'attività economica riprenderà nella seconda metà del 2013 ma a un "ritmo molto contenuto".  Il tasso di disoccupazione in Italia, dopo aver raggiunto il 10,6% quest'anno, continuerà a salire raggiungendo picchi record dell'11,5% nel 2013 e dell'11,8% nel 2014. Un trend, questo, dovuto al maggior numero di persone in cerca di lavoro per la crisi e agli effetti della riforma delle pensioni.Riviste al ribasso anche le previsioni Ue sulla crescita dell'Italia: quest'anno il il si contrarrà del 2,3%, nel 2013 dello 0,5% e ritornerà in territorio positivo con +0,8% solo nel 2014, assumendo che le politiche restino invariate. Il governo ha previsto -2,4% per il 2012, -0,2% nel 2013 e +1,1% nel 2014. E, questo tasso di crescita "rallentato" dell'Italia, rappresenta una preoccupazione per la Commissione europea, come ha detto il commissario europeo per gli Affari economici e monetari Olli Rehn. Il quale ha sottolineato l'importanza che l'Italia "prosegua lo sforzo di consolidamento di bilancio al di là del 2013".La Ue e la zona euro dovranno aspettare fino al 2014 per una "più forte e anche meglio distribuita espansione" economica. È quanto prevede la Commissione Ue per la quale il Pil 2014 della Ue-27 salirà a +1,6% e quello della zona dell'euro a +1,4%. "Frutto" delle riforme strutturali e delle politiche fatte. L'Italia raggiungerà una posizione "vicino al pareggio" strutturale nel 2013, ma a politiche invariate devierà già nel 2014. Secondo le stime Ue, l'avanzo primario supererà il 5% nel 2013 e si stabilizzerà al 3,7% nel 2014. Il consolidamento fiscale potrebbe continuare quindi per l'Ue 'solo fino al 2013'. Le previsioni Ue sono negative anche  sul debito italiano, che quest'anno schizza al 126,5%, aumenterà ancora al 127,6% nel 2013 e ricomincerà a scendere lentamente nel 2014 al 126,5%. Il governo ha previsto un rapporto debito/pil rispettivamente del 126,4% nel 2012, del 127,1% nel 2013 e del 125,1% nel 2014.Bruxelles, comunque, ha rivisto al ribasso anche le previsioni della crescita del Pil dell'Eurozona a  -0,4% nel 2012 contro lo -0,3% di maggio, lasciando invariata la stima per il 2013 a +0,1%. Più forte il ribasso per le previsioni della Ue-27: -0,3% nel 2012 (era 0,0%) e +0,4% nel 2013 contro il +1,3% previsto a primavera.
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