mercoledì 7 luglio 2021
Debuttano le versioni Plug-in hybrid dei due Suv coreani che mantengono un ottimo rapporto qualità-prezzo anche con l'alimentazione elettrificata
La nuova Hyundai Tucson Plug-In hybrid

La nuova Hyundai Tucson Plug-In hybrid - .

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La strategia di elettrificazione Hyundai fa un doppio passo in avanti proponendo il rinnovamento di due fra i suoi più importanti modelli: Tucson e Santa Fe. Entrambi disponibili, ovviamente, in versione hybrid plug-in, quella con la spina. L’importanza di questa strategia è dimostrata soprattutto dalle cifre: nel 2020, per esempio, Hyundai ha immatricolato in Europa oltre 60.000 veicoli BEV, il 13% sul totale; con l’arrivo di Tucson e Santa FE plug-in diventano 15 i modelli elettrificati. Gli obiettivi? Il lancio di altri 12 modelli elettrificati entro il 2025, elettrificazione completa della gamma entro il 2024 e l’ambiziosissima volontà di entrare nella top 3 tra i costruttori di veicoli BEV.

Nuova Tucson Plug-in

Quello dei C-SUV è un segmento molto importante per il mercato italiano (vale più del 40%) e il nuovo Tucson ha tutte la carte in regola per confermarsi come uno dei mezzi più interessanti, con un rapporto qualità/prezzo da tenere molto in considerazione. Quattro i punti su cui si basa la comunicazione per il lancio del nuovo Tucson: il Design ispirato al tema “Parametric Dynamics”; la gamma motori; la tecnologia “intelligente” a servizio dei passeggeri e il pacchetto sicurezza. Dal punto di vista del design, la parte più bella, secondo noi, è il frontale dove spicca soprattutto la nuova (e originale, nel senso che non assomiglia a quella di altre vetture) griglia. La vista laterale conferma l’appartenenza a tutti gli effetti alla categoria dei C-SUV con linee e dimensioni compatte, e cerchi in lega fino a 19” mentre nel posteriore piacciono il nuovo paraurti e i gruppi ottici non invadenti (il logo Hyundai è adesso posizionato sul vetro).

La grande sorpresa, quella che secondo noi fa la differenza, è nell’abitacolo dove (quasi) tutto è stato cambiato in meglio. I materiali sono morbidi e di qualità, la consolle centrale è molto bella, elegante e pratica (è sparita la leva del cambio, sostituita dai pulsanti P, N, D, R a vantaggio di un maggior spazio) mentre il Cluster digitale da 10,25”, oltre a contenere un “mondo intero”, è molto semplice e pratico da utilizzare. Nulla da dire dal punto di vista dell’abitabilità, della praticità e dello spazio tanto che il bagagliaio per esempio, da 616 litri può arrivare, con l’abbattimento dei sedili posteriori (si abbassano tramite un apposito elemento), fino a 1795 litri. La lista dei sistemi di guida assistita e davvero lunga e, su tutti, segnaliamo il Blind Spot Monitor, sicuramente il più utile e utilizzato. Avete presente i due elementi del contagiri e del contachilometri nel cruscotto? Bene, quando si inserisce la freccia, sia a destra che a sinistra, grazie a delle telecamere, diventano dei piccoli televisori dove il guidatore può vedere tutto ciò che c’è nella parte laterale della vettura (non c’è più il fatidico “punto morto”). E’ utilissimo nelle manovre di sorpasso e di parcheggio.

Per quanto riguarda i motori, Hyundai punta sul 1.6 litri T-GDI benzina in versione HEV (ibrida, disponibile 2WD e 4WD) da 230 CV e in versione PHEV (ibrida con la spina, solo 4WD) da 265 CV accreditato di un’autonomia elettrica di 62 km, abbinato a un cambio automatico a 6 rapporti. Confermiamo l’efficienza di questo propulsore che, oltre ad essere abbastanza spinto e aggressivo quanto basta, ci è sembrato anche piuttosto parsimonioso nei consumi. Nonostante questo inevitabile processo di elettrificazione Hyundai, molto intelligentemente secondo noi, per il momento non rinuncia all’endotermico mettendo a disposizione l’affidabile diesel 1.6 CRDI da 115 CV elettrificato e il motore benzina 1.6 da 150 CV senza “contaminazioni elettriche”. Il nuovo Tucson è commercializzato negli allestimenti XTech (da 29.400), XLine (da 32.000), eXellence (da 33.600) e NLine (da 34.100). La PHEV, per la quale non è prevista la versione entry level XTech, parte da 44.500 euro dell’allestimento XLine che, fra ecobonus e sconti vari, si può acquistare all’interessante rezzo di 36.500 euro.

La nuova Hyunday Santa Fe Plug-In hybrid

La nuova Hyunday Santa Fe Plug-In hybrid - .

Nuova Santa Fe plug-in

Durante il nostro test drive abbiamo fatto l’errore di provare prima la Santa Fe (che è di un livello certamente superiore) e poi la Tucson con l’inevitabile sensazione che quest’ultima fosse “peggiore” rispetto all’altra. In realtà, le due vetture sono, all’interno del proprio segmento di appartenenza, di assoluta qualità e hanno dimostrato di potersela vedere tranquillamente con le dirette concorrenti. Che, nel caso della Santa Fe, appartenente al Segmento D-SUV, sono soprattutto di origine tedesca. Si tratta di un segmento di nicchia (vale il 7% del mercato SUV), dove l’HEV rappresenta il 33% (+17% vs sul 2020), il PHEV vale il 10%, il benzina il 7%, il GPL il 2%, le elettriche il 3% e il diesel, udite udite, il 45%. Anche Santa Fe, dal punto di vista estetico, è cambiato tantissimo: griglia radiatore, paraurti anteriori e posteriori, gruppi ottici adesso con fari full LED, cerchi in lega da 19” e l’intero abitacolo. Il digital Cluster ora è di ben 12,3”, bella la consolle centrale dove sotto i comandi dell’impianto di climatizzazione, spiccano il cambio automatico a testi (non c’è più la leva), il selettore del Terrain Mode Selector attraverso il quale è possibile scegliere fra 5 modalità di guida e i vani porta-bottiglie utilizzabili anche come porta-oggetti. Sopra la consolle, trova posto il display touch da 10,25” con tanto di NVI e BleLink, utilizzabile con molta semplicità. Lo spazio, ovviamente per Hyundai, non manca nonostanet la configurazione a 7 posti; i sedili, elettrici, sono molto comodi ed ergonomici; la posizione di guida è rialzata quanto basta, il volante a tre razze è ben impugnabile. Durante la nostra prova abbiamo anche apprezzo il Drive Mode che permette di scegliere fra le modalità Sport (la nostra preferita), Economic e Dynamic. Lo sterzo, preciso e progressivo, ben si adatta a questo tipo di vettura e rende la guida facile e rassicurante, soprattutto in città dove le manovre di parcheggio sono all’ordine del giorno (la vettura ha dimensioni importanti). La lista dei sistemi di assistenza alla guida, anche per il nuovo Santa Fe, è molto lunga mentre, per quanto riguarda la gamma motori, solo elettrificati: il 1.6 litri in versione full hybrid da 230 CV e in versione Plug-in da 265 CV accreditato di 58 km di autonomia in elettrico, entrambi abbinati ad un cambio automatico a 6 rapporti. Sembra tutto perfetto e… possibile non ci sia nemmeno un difetto? Allora, guidando in contro sole, ci sono parecchi e fastidiosi riflessi sul parabrezza; per quanto riguarda l’interfaccia grafica, sebbene il sistema sia di facile e semplice utilizzo, si poteva fare qualcosina di meglio.
Infine i prezzi: al momento in cui scriviamo il listino non è ancora stato ufficializzato ma il nuovo Hyundai Santa Fe dovrebbe partire da 61.000 euro che, con incentivi vari e offerte di lancio, possono diventare 52.000 euro.





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