lunedì 18 marzo 2013
​​Secondo un rapporto di Transport & Environment campaign group, i costruttori utilizzano almeno 20 trucchi (legali) per dichiarare consumi inferiori delle auto che producono. Le differenze: quasi sempre del 25%, con punte del 50%
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I costruttori di auto falsificherebbero i risultati dei test di efficienza con almeno venti trucchi che sfruttano “falle” nella legislazione europea sulle prove da effettuare. Lo afferma un rapporto dell'Ong Transport & Environment campaign group, secondo il quale le differenze tra i consumi dichiarati e quelli reali possono arrivare anche al 50%.
 
Il documento raccoglie ricerche condotte in diversi Paesi e nelle quali si sono confrontati emissioni e consumi reali delle auto con quelli dichiarati. Tra i 20 modi “creativi” ma legali per dare un'aggiustatina alle performance ci sono: sigillare perfettamente le auto per minimizzare la resistenza all'aria, usare lubrificanti speciali, interrompere il processo di ricarica della batteria o fare i test a temperature molto alte o su piste dall'asfalto molto duro. “In media - scrivono gli autori - il consumo dichiarato è inferiore di almeno il 25% a quello reale, ma in alcuni casi si arriva al 50%”.
 
Il fenomeno, segnala il rapporto, è in crescita: mentre per le vecchie auto la “forbice” era del 19%, in quelle più moderne si è arrivati al 37% e la differenza continua a crescere circa dell'1% l'anno.
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