sabato 30 dicembre 2017
Passeranno alla Sapiens di Mantova con l'aiuto della Cisl. Gardini (Confcooperative): «Siete un simbolo nella lotta alle false coop»
Gli ex lavoratori delle coop in sciopero della fame

Gli ex lavoratori delle coop in sciopero della fame

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Non si sa se lo si possa leggere come un segnale positivo oppure se vada interpretato come un palliativo nella dolorosa vicenda della Castelfrigo di Castelnuovo Ragone, nel Modenese. Ieri la Fai-Cisl ha infatti comunicato l’assunzione a tempo, in un’agenzia di lavoro, di 52 dei 127 lavoratori licenziati dalle due cooperative di lavorazione delle carni in appalto all’azienda alimentare che erano in sciopero dal 17 ottobre scorso. La Sapiens di Mantova, hanno spiegato Daniele Donnarumma e Marco Ganzerli della Fai-Cisl Emilia Centrale, assumerà dal 2 gennaio 52 dipendenti delle coop Ilia D.A. e Work Service. I lavoratori interessati – hanno precisato i due sindacalisti – alcuni presenti in azienda nonostante lo sciopero, alla Cisl «avevano conferito nelle settimane scorse l’incarico di assisterli ».

Ma tra la parti sociali c’è tensione: Flai-Cgil, infatti, ha stigmatizzato il suo mancato coinvolgimento e quello dei lavoratori in lotta, tre dei quali in sciopero della fame dal 19 dicembre insieme a un sindacalista Cgil, Chen Haichao che ieri, però, ha interrotto il digiuno per problemi di salute riscontrati dal medico. Tornando alle assunzioni, la Fai Cisl ha precisato che sarà di sei mesi, fino al 30 giugno 2018, poi sarà valutata «la stabilizzazione o un eventuale rinnovo dell’accordo», che applica il contratto dell’industria alimentare al quinto livello e le eventuali intese aziendali. Castelfrigo, hanno proseguito Donnarumma e Ganzerli, «ha seriamente rischiato di chiudere e a causa della vertenza, aveva lamentato un calo di commesse e un danno d’immagine » e quindi «dovrà pagare le sanzioni amministrative 'ereditate' dalle due coop». Ma ha la volontà «di continuare l’attività, riportando in azienda le commesse perse». Un po’ di azzurro sul cielo modenese anche perché per quello che riguarda i 55 lavoratori «non stabilizzati abbiamo la ragionevole speranza – hanno affermato i sindacalisti – che una parte di essi possa essere assunta nei prossimi mesi dalla Castelfrigo» auspicando che anche gli altri 20 «possano essere ricollocati » nel settore. C’è chi però non vede la giornata di ieri come un momento di festa. «La protesta dei manifestanti di Castelfrigo è la nostra battaglia». È Maurizio Gardini, presidente dell’Alleanza cooperative a dirlo. Secondo Gardini la vicenda dei 127 lavoratori messi a disposizione delle cooperative e licenziati, «è la punta di un iceberg», «un simbolo nella lotta alle false coop» e «una bandiera da non ammainare». Gardini chiede l’apertura di un tavolo istituzionale che «trovi soluzioni e sani i problemi».

Ai lavoratori in sciopero e che ieri erano all’undicesimo giorno di digiuno – ha scritto Gardini – va la «solidarietà umana dell’Alleanza delle cooperative italiane » con «Lavoratori e un sindacalista uniti nella stessa lotta» per «ripristinare legalità e dignità nel lavoro, contro lo sfruttamento imposto da false cooperative, da cattive imprese e da un sistema di controlli che va rafforzato». Gardini ricorda che «sono in trincea a combattere una battaglia che riguarda una platea di lavoratori molto più ampia: 100mila lavoratori delle false cooperative e 3milioni di lavoratori, di tutte le altre imprese, in tutto il Paese». Sulla questione, infine anche la parola del ministro: «Ci riguarda tutti e non può lasciare indifferenti. La presenza di false cooperative è inaccettabile e va contrastata senza indugi. Servono regole chiare e univoche e in particolare occorrono sulla frontiera della logistica in rapporto a settori strategici come quello agroalimentare e non solo» ha commentato il titolare del dicastero delle Politiche agricole.

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