sabato 4 settembre 2010
«Siamo ancora in terra incognita. Non parliamo dell'Italia ma di altri Paesi. Serve prudenza e una visione realistica»: così il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, risponde ai cronisti che, a margine del workshop Ambrosetti a Cernobbio, gli chiedono se l'emergenza crisi è superata.
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"Siamo ancora in terra incognita. Non parliamo dell'Italia ma di altri Paesi. Serve prudenza e una visione realistica": così il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, risponde ai cronisti che, a margine del workshop Ambrosetti a Cernobbio, gli chiedono se l'emergenza crisi è superata."Lunedì e martedì a Bruxelles è convocato un Ecofin straordinario, di nome e di fatto. Serve per scrivere il nuovo Patto di Stabilità e di Crescita. Un atto che marcherà la fine delle politiche national oriented, e con questo il principio di una vera e nuova politica economica europea comune, coordinata e collettiva, non più eclettica ed estemporanea, diversa stato per Stato", ha spiegato Tremonti.In sintesi, secondo il ministro, con il nuovo Patto vi sarà "una fondamentale devoluzione di potere, insieme 'dal basso verso l'altò e 'dal diviso all'unitò. "Le linee fondamentali comuni su cui si svilupperà la politica europea - ha precisato Tremonti - sono marcate da due sigle: SCP e NRP. 'Stability and convergence program' e 'National Reform Program'. Le due politiche fondamentali della nuova Europa:stabilità delle finanze pubbliche, competitività del blocco continentale".Per quanto riguarda l'Italia "il nostro Programma di Stabilità contiene la manovra di luglio ed è stato giàapprovato in Europa. Su questa base possiamo assumere che il nostro 'SCP' è stato già impostato. Il problema che abbiamo è sull'altra politica, quella marcata dalla sigla 'NRP'. È su questa che dobbiamo e possiamo concentrarci. In una prospettiva temporale non istantanea, ma neppure lunghissima: da qui a gennaio-aprile del 2011", ha continuato il ministro. Rivolgendosi all'opposizione, poi, Tremonti ha spiegato che "fuori dalla lotta politica e fuori dalla dialettica di parte, idee e proposte certo dovranno essere alla fine sintetizzate, ma prima dovranno essere sul più vasto catalogo possibile e nel più ampio dibattito possibile. E in questo il ruolo dell'opposizione potrà e dovrà essere positivo e costruttivo".
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