martedì 31 ottobre 2017
L'Italia sconta un ritardo considerevole sul fronte della tecnologia. Servono figure professionali dedicate
Tremila manager dell'innovazione per la ripresa
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Servono 3mila manager dell’innovazione nelle imprese italiane entro il 2020. Lo dice il Piano Nazionale Industria 4.0. Secondo Federmanager, l’associazione di categoria dei dirigenti di aziende industriali, il 65% delle piccole e medie imprese ritiene indispensabile introdurre figure manageriali specializzate per favorire la competitività. Una soluzione può essere rappresentata da un temporary manager, cioè un manager consulente che contribuisca almeno ad avviare il processo di innovazione.

Sempre secondo Federmanager, i 6mila dirigenti industriali attualmente senza occupazione fissa sono un patrimonio di competenze gestionali e organizzative da non disperdere e da cui attingere per la formazione delle nuove figure professionali richieste. A Milano, per esempio, Obiettivo 50 - un’associazione indipendente senza scopo di lucro formata da dirigenti in attesa di ricollocazione - ha organizzato (il 27 e 28 settembre) il primo corso per Innovation manager per le pmi' per formare i nuovi profili professionali. «Questa iniziativa - spiega Gianfranco Antonioli, presidente di Obiettivo 50 - rientra nel nostro programma di formazione Obiettivo 50 Academy, che indirizziamo ai soci e che ha riguardato negli anni passati altre figure manageriali ritenute di primo piano dagli osservatori di mercato per il futuro delle imprese, quali il temporary manager, l’export manager e il manager di reti di imprese».

Sono soprattutto le pmi a dimostrarsi sensibili al tema dell’innovazione. Anche se un’indagine del Politecnico di Milano rivela che solo l’ 8% delle aziende dichiara oggi di non sapere che cosa è l’Industria 4.0, contro il 38% di un anno fa, l’Italia rimane ancora complessivamente indietro in materia di innovazione.

Secondo il Global Innovation Index 2017 il nostro Paese è al 29° posto nel mondo, preceduta dalle maggiori economie europee oltre che da Nord America, Israele e numerosi Stati asiatici. Per essere un buon innovation manager non bastano le competenze tecnologiche: occorrono anche familiarità con le tecniche di pianificazione economico-finanziaria, capacità organizzative e di gestione di progetti, leadership. Insomma, bisogna creare un clima aziendale in cui possano sorgere e prosperare le cosiddette "invenzioni" o almeno la voglia di andare a cercarle altrove se possono essere utili. Con il contributo di esperti e imprenditori e con la illustrazione di alcuni casi aziendali, il corso ha passato in rassegna i principali temi: dagli strumenti per favorire la creatività ai metodi di introduzione dell’innovazione in azienda, dai processi organizzativi e di business che accompagnano il cammino dell’innovazione fino al ruolo dell’innovation manager in una pmi.

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